La procura di Vasto vuol vederci chiaro sulla morte di Patryk Sobczak, il 22enne morto venerdì scorso nel parcheggio della vecchia stazione di Vasto Marina, travolto per caso dalla Fiat Croma di G.S., un commercialista vastese. Più che accertare eventuali responsabilità dell’automobilista, indagato per omicidio colposo, ma vittima lui stesso di una disgrazia, il sostituto procuratore della repubblica, Giancarlo Ciani, vuol capire cosa è successo prima della morte del giovane, di origine polacca, che viveva a Rocca San Giovanni.
Ecco allora che all’alba si torna per un sopralluogo nel punto esatto dell’incidente: con il magistrato e i legali del commercialista e della madre della vittima, rispettivamente Sabatino Besca, Roberto Cordisco e Domenico Frattura, ci sarà
il perito industriale di Chieti, Faustino Colarusso. Quest’ultimo dovrà accertare le condizioni di luminosità nella zona all’ora del decesso, le 5.30 e ogni altro elemento utile alle indagini. Subito dopo tutti si sposteranno nell’officina di Vasto dove si trova sotto sequestro la Fiat Croma: il medico legale della Asl, Pietro Falco, lo stesso che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Patryk, dovrà esaminare la carrozzeria della vettura alla ricerca di tracce ematiche sotto l’automobile o su altre parti della vettura.
Oltre a ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’incidente, il magistrato vuol capire cosa sia successo prima dell’investimento: se, cioè, dopo la Notte rosa delle sirene, qualcuno abbia somministrato al giovane stupefacenti in grado di farlo cadere in un torpore profondo. E da non farlo svegliare quando la Croma si è messa in moto, travolgendolo. Patryk, secondo l’autopsia, è morto per un forte trauma cervicale e toracico. Gli esami su sangue e urine diranno a breve se aveva fatto uso di sostanze proibite.