Patryk ha ballato fino alle 4, poi ha detto ai suoi amici di Rocca San Giovanni e Fossacesia che si sarebbe trattenuto a Vasto, da conoscenti. Non riusciamo a credere che abbia fatto una fine così orribile”. Sono distrutti dal dolore i compagni del giovane polacco, 22 anni, morto sotto le ruote di una Fiat Croma alla fine della notte rosa delle sirene a Vasto. Con quei ragazzi era venuto a Vasto per far festa, ma a Rocca non ci tornerà più da vivo.
Studi al professionale a Lanciano, Patryk Sobczak viveva a Rocca San Giovanni con la sorella e la mamma Katerina, che tutti chiamano Kashia, barista a Fossacesia. Nonostante i 22 anni, aveva un vissuto già intenso: lavoro per qualche tempo a Milano, in una gelateria e in un’agenzia immobiliare, poi era tornato a Rocca, per fare il carpentiere. “Era la mascotte del paese – dice Renzo, uno degli amici – gioviale e sempre pronto a far festa. Davvero incredibile quel che gli è successo”.
E avanzano dubbi, adesso, gli amici di Patryk: possibile che in meno di due ore da quando abbia smesso di ballare, sia piombato in un sonno così profondo? Possibile non si sia accorto della macchina che si metteva in moto? E perchè in tasca non aveva un documento, non uno spicciolo, solo il telefonino? Nutrono il sospetto, insomma, gli amici, che sull’area di risulta della vecchia stazione qualcuno ce l’abbia portato.
Da ieri sono aperte le indagini dei carabinieri della Compagnia di Vasto, guidate dal maggiore Giancarlo Vitiello e coordinate dal sostituto procuratore Giancarlo Ciani. In giornata, dopo la conclusione dell’autopsia da parte del dottor Pietro Falco, si potranno avere le prime certezze sulla tragica fine del 22enne.