Dopo una lunga attesa la Vastese ha piazzato un altro importante colpo in chiave mercato, assicurandosi le prestazioni di Antonello Spagnuolo, difensore e centrocampista, classe 1981. Con lui arriva il giocatore di esperienza e personalità che serviva ai biancorossi per rendere ancora più competitivo un organico che sarà sicuramente tra i protagonisti in Eccellenza. L’accelerata decisiva sabato sera dopo l’amichevole, quando mister Di Santo lo ha chiamato per avere una risposta definitiva.
Con te la Vastese ha un altro top player, valeva la pena attendere.
La Vastese mi ha cercato e voluto, è una grande piazza, mi ha stimolato molto l’idea di venire qui. Mi dispiace aver lasciato San Salvo, dove stavo bene, ero il capitano, avevo ed ho dei buonissimi rapporti con tutti, ma era arrivato il momento di cambiare aria, volevo una nuova sfida.
Arrivi in una squadra dove conosci quasi tutti.
Con Pantalone, Torres, Di Vito ho giocato insieme, ma conosco anche Antignani e Soria, tutta gente di qualità.
Come ti è sembrata la squadra durante il tuo primo allenamento?
Il gruppo è molto unito, ma solo il campo potrà dire quello che valiamo, dobbiamo essere pronti in tutte le partite, solo in questo modo arrivano i risultati. Bisogna lavorare e impegnarsi sempre, alla fine sono convinto che il lavoro porta i suoi frutti.
Che campionato sarà?
Ce la giocheremo con tutti, non credo ci sarà una squadra che dominerà il campionato da sola, credo che sarà più equilibrato di quanto si possa pensare e noi diremo la nostra, ma dovremmo lottare partita per partita, dando sempre il massimo.
E’ vero che è stata una foto della Vastese vista qualche giorno fa sul giornale a convincere te e tua moglie a fare questa scelta?
Ho visto la foto insieme a mia moglie, c’era lo stadio Aragona e alla fine anche per questo mi sono convinto, ma il mister Di Santo e il direttore sportivo Calvitti sono stati importanti in questa decisione, mi hanno fortemente voluto e ciò non può che farmi molto piacere.
Per te anche un passato nelle giovanili di Lazio e Parma e un appartamento condiviso con Buffon.
Ero molto piccolo, avevo 13 anni e lui 16, eravamo insieme al Parma e in attesa di andare a vivere nel collegio per i giovani calciatori ci hanno messo in casa insieme, è un bel ricordo.