Protesta di Francesco Paolo Molino in qualità di presidente e fondatore dell’associazione culturale “Castello” e della “Associazione sportiva e culturale per la difesa del territorio Marcus Baebius”. Tra l’altro, anche “custode onorario di Piazza Rossetti”.
Francesco Paolo Molino ha sollecitato vari organi di competenza, tra i quali anche alcuni dirigenti del Comune, per sistemare una legenda vicino lo scavo di piazza Rossetti. Una tabella per spiegare la storia dell’anfiteatro romano sepolto sotto la piazza. Gli interpellati non hanno mostrato interesse.
“I passanti e i turisti mi chiedono informazioni sulla “tomba” – dice Molino – ed io rispondo che lì fino al secolo scorso c’era la fontana dell’acquedotto romano delle luci che portava acqua all’anfiteatro dove avvenivano le battaglie navali. Non c’è alcuna indicazione che spieghi che si tratta di un muro romano dell’anfiteatro nascosto sotto piazza Rossetti”. Per dare spiegazioni precise Molino porta sempre dietro una cartella piena di stampe, realizzate a sue spese, che riproducono la pianta dell’anfiteatro romano (anche con fantasiosa ricostruzione della struttura sepolta sotto la piazza). “Uno di tanti visitatori – continua Molino – mi ha riferito che nel suo paese attraverso il georadar sono riusciti a scoprire com’era fatto un pezzo di città romana sotterranea, non si potrebbe fare anche a Vasto?”
Francesco Paolo Molino racconta anche la storia dello stemma romano in cima ai due pali di piazza Rossetti. “Qualche anno fa il palo a destra si inclinò e lo stemma cadde a terra. Per cause che non si conoscono finì nelle mani di un rigattiere di Lanciano. Un imprenditore vastese, saputo il fatto ricomprò lo stemma e si mise a disposizione del Comune per ripristinarlo in posizione originaria a proprie spese. E’ passato un anno, ma dal Comune non è mai arrivata la risposta di quel lavoro che si poteva fare gratis. Dico queste cose perché si diano una mossa per ridare dignità a questa città”.