Ore 16,30 – Summit della Procura di Pescara sul luogo della tragedia che giovedi’ scorso, a Villa Cipressi di Città Sant’Angelo, ha distrutto la fabbrica di fuochi pirotecnici Di Giacomo e ucciso quattro persone. Il procuratore capo, Federico De Siervo, accompagnato dal pm Anna Lisa Giusti e dai periti, il medico legale Ildo Polidoro, e il perito balistico Paride Minervini, si sono recati nei pressi del cratere di Villa Cipressi per studiare quanto accaduto. Il perito balistico e’ arrivato a Pescara e, dopo le consegne ricevute in Procura, ossia i quesiti ai quali deve rispondere, si e’ subito recato sul luogo del disastro per una prima ricognizione. Il medico legale domenica 28 luglio ha concluso la prima parte dell’autopsia e ha poi specificato che per un ulteriore riconoscimento dei resti, prima dell’esame del dna, si procederà all’analisi del sangue. Pare certo ormai che i tre corpi di Mauro, Federico e Roberto Di Giacomo sono stati rintracciati in vario e differente stato di conservazione tra di loro a circa 300 metri di distanza dal presunto scoppio principale. I tre sarebbero in condizioni diverse tra di loro con un primo corpo in condizioni critiche e l’ultimo quasi integro.
Ore 9 – Sono terminate in serata di domenica le autopsie sui corpi delle quattro vittime dell’esplosione nella fabbrica di fuochi pirotecnici di Villa Cipressi a Città Sant’Angelo. Nell’incidente sono morti il titolare dell’azienda, Mauro Di Giacomo, 45 anni, il figlio Alessio (22), il fratello Federico (50), e il nipote Roberto (39). in base ai primi riscontri l’anatomopatologo Ildo Polidori ha stilato un rapporto che consegnerà domani mattina al sostituto procuratore Annalisa Giusti in vista di un nuovo sopralluogo sul luogo della tragedia. I risultati delle autopsie, compresi gli esami istologici, saranno pronti non prima di 90 giorni; sarà effettuato anche l’esame del Dna nonostante l’anatomopatologo abbia identificato con certezza tutte quattro le vittime, dopo avere recuperato, nell’ultimo sopralluogo, anche le parti dei corpi che erano mancanti.
E’ stato probabilmente il deposito giudiziario di botti illegali ad esplodere per primo nell’azienda dei fratelli Di Giacomo. Testimoni e prime ipotesi d’indagine confermano che l’incidente ha avuto origine non nella fabbrica Di Giacomo ma nella casamatta giudiziaria.
Testimone, 4 esplosioni e non 2 – Sarebbero state 4 e non e 2 le esplosioni che hanno devastato l’azienda di fuochi d’artificio della famiglia Di Giacomo a Villa Cipressi. Lo riferisce il testimone oculare Francesco, coltivatore diretto che casualmente si trovava nei pressi del luogo dell’esplosione. ”Dopo un primo scoppio consistente è venuta la seconda terribile esplosione che ha generato il fungo ‘atomico”’, ha rivelato Francesco. Secondo il suo racconto dopo un quarto d’ora sono arrivati i soccorsi, e subito dopo c’e’ stata una terza esplosione più contenuta. ”Il quarto scoppio e’ avvenuto dopo circa mezz’ora dal primo ed e’ quello che ha ucciso Alessio Di Giacomo – continua Francesco – noi vedevamo piccoli scoppi dal fabbricato, carabinieri e vigili del fuoco che fuggivano e quindi un altro scoppio tremendo che ha disintegrato sia il fabbricato che altre costruzioni intorno. I carabinieri poi mi hanno detto che Alessio incurante del pericolo andava proprio verso quella casamatta esplosa per l’ultima, nonostante l’avessero avvertito del pericolo. Era un bravo ragazzo – conclude Francesco – il genietto di casa che avrebbe preso in mano l’azienda da grande”.
Superstite: ecco come mi sono salvato – ”Sono riuscito a mettermi in salvo. Zoppicavo. Ero con i miei due cugini. Siamo usciti all’esterno dopo il terzo scoppio. Alessio è corso verso la casamatta. Poi la quarta tremenda esplosione”. Racconta così gli attimi della tragedia di Villa Cipressi di Città S.Angelo, uno dei superstiti, Giordano Di Giacomo, 20 anni, ricoverato all’ospedale San Massimo di Penne. Per lui primo interrogatorio da parte della polizia giudiziaria.
Situazione ricoverati negli ospedali di Penne e Pescara – Sono scesi a sei i feriti ricoverati negli ospedali di Pescara e Penne, in seguito all’esplosione della fabbrica di fuochi di artificio avvenuta ieri a Villa Cipressi di Città Sant’Angelo. Come riferito all’Ansa dal Direttore medico dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, Valterio Fortunato, i feriti sono trattati nei due nosocomi dall’altroieri, subito dopo l’esplosione. In rianimazione, a Pescara, si trovano un vigile del fuoco sottoposto a intervento chirurgico e un giovanissimo componente della famiglia Di Giacomo, proprietaria della fabbrica esplosa. È Gianmarco Di Giacomo, 17 anni, figlio del titolare Mauro. Nell’ospedale San Massimo di Penne sono ricoverate attualmente quattro persone: due vigili del fuoco (nel reparto Otorino per lesioni e trauma acustico), la decana della famiglia Di Giacomo, la donna di 92 anni salvata nel suo letto dai soccorritori dopo le esplosioni, e Giordano Di Giacomo. (Ansa)