29 luglio, giorno di partenze. Non si segnalano zone di traffico ad alta densità sulle autostrade italiane, tutto nella norma negli aeroporti. E’ nel vastese che invece il picco tocca limiti mai conosciuti prima. Felici gli addetti al turismo? Non lo sono mai, come i contadini che rivendicano puntualmente le prestazioni dell’anno precedente.
Senz’altro contenti i calciofili. Cinque squadre ai nastri di partenza per il ritiro pre campionato, di cui 4 in Eccellenza ed una in Promozione. E al primo giorno di scuola si presenta in grande stile la Vastese del riconfermato tecnico Nicola Di Santo. La società ha allestito una buonissima squadra, che diventerà una signora squadra dopo la firma del 24enne Francisco Casim.
L’argentino è arrivato nella notte, accolto e coccolato dal diesse Alfonso Calvitti, grande artefice dell’operazione internazionale chiusa in 48 ore con la mediazione del procuratore Rocco Bocchicchio. In poche ore Casim ha dovuto comunicare alla sua squadra di Rosario, militante in serie C, l’imprevista decisione. Cosa, assai più ardua, è stata l’opera di convincimento che il ragazzo ha dovuto verso i suoi genitori, entrambi medici, ormai convinti che Francisco dopo l’esperienza triennale italiana si dedicasse finalmente solo agli studi universitari in medicina. Niente da fare, il centrocampista di Rosario si è fatto infatuare da Calvitti ed ha scelto Vasto quale sua ultima rampa di lancio verso un calcio di livello.
Quello dell’Eccellenza non c’entra niente con il suo talento. Faccia da bambino e appena 170 centimetri di altezza possono ingannare, ma Francisco Casim ha invece una personalità straripante. Attacca e difende con gli stessi ottimi risultati. Salta l’uomo a va al tiro con facilità, segna e fa segnare. Sa mettere la sua squadra in condizione di superiorità numerica nella massima naturalezza. Gran tempista nel calamitare di testa le palle lunghe. Può essere utile come esterno sinistro alto nel 4-3-3. Il suo ingaggio è inferiore a quello di Beniamino a Borrello…Ma la Vastese quest’anno ha lavorato bene su tutti i fronti. Ha cominciato presto a sondare il mercato e a fermare di volta in voltai pezzi che gli interessavano.
Di notevole spessore l’organico degli under con i scuola Lanciano Cialdini (p) e Cardone (ls) e Fabiano Berardi (ls) al quarto anno di prima squadra e reduce dalle esperienze di Cupello e Val di Sangro su tutti, ma non dimentichiamo che la società ha dovuto trattenere a stento i due centrocampisti Di Santo (94) e Pantalone (95) dall’assalto di numerosi club, anche di quarta serie. Dovrebbe essere biancorosso anche il centrocampista del Pescara D’Adamo, l’anno scorso ad Altinrocca. In difesa completano il reparto, forse non necessariamente esperto, Benedetti (90), Stranieri (90) e Catenaro (92). Ma vediamoli all’opera prima di giudicare.
Qualche nodo a centrocampo potrebbe arricchire la mediana in cui resta confermato Daniele Avantaggiato. Tra Spagnuolo e Battista ne arriva almeno uno, arrivassero entrambi, poiché l’ex sansalvese va benissimo anche da centrale difensivo, la Vastese non avrebbe forse più nulla da invidiare alla corazzata Avezzano. Davanti non mancano qualità e curriculum con Soria, Di Vito, Antignani e Torres. Bocche di fuoco un po’ bagnate dalla carta di identità, ma se ne girano due a regime su quattro, a rotazione, le avversarie faranno bene a murarsi la porta col cemento armato.
Il Vasto Marina riparte da Luigi Baiocco. Dopo due esperienze ampiamente positive con Vecchiotti e Antonaci (e parentesi Lemme) in panca, e tanti giocatori d’esperienza e qualità in mezzo al campo, i marineros si affidano alla compattezza tra alcuni uomini di fiducia dell’allenatore, tipo Benedetto e Puka, e i tanti giovani di belle speranze che per due anni consecutivi hanno raggiunto i quarti di finale nazionale in categoria Juniores. Ci si augura venga rispolverato l’attaccante Michele Cesario, ancora 19enne, 6 reti due anni fa nello stesso campionato e poi tanto anonimato tra infortuni vari e poca convinzione da parte di qualcuno sulle sue reali potenzialità.
Ad aiutarlo nei gol salvezza saranno Michele Consolazio, prelevato dal Fornelli (girone di andata a Fermo con Casim) e Loris Della Penna. Ci auguriamo dal profondo del cuore che Loris abbia finalmente superato del tutto i guai muscolari che ne hanno condizionato pesantemente le ultime due stagioni. Difficile dire quale ruolo potrà recitare questa squadra, ma al neo presidente Massimiliano Baccalà basterà un punto sopra il quintultimo posto per essere felice. Situazione complicata a San Salvo. Dalle stelle alle stalle, con rapidi dietrofront già ripetuti. Tocca a Di Nardo iniziare la preparazione alla guida di un manipolo di giovani, per adesso, ma siamo certi che prima o poi l’orgoglio biancazzurro sappia nuovamente prendere il sopravvento e rimettere le cose a posto.
Forza San Salvo. Acqua cheta a Cupello. Si parte per la seconda avventura in Eccellenza con propositi uguali a due anni fa, la salvezza soprattutto, ma con convinzioni assai più forti. La squadra è stata affidata al giovane tecnico frentano Massimiliano Memmo, ed ha mantenuto lo scheletro vincente della passata stagione. Passa per Mainardi, Ottaviano, Rossi, Di Pasquale, Luongo e Sputore la nuova scommessa del presidente Franco Peschetola che si è assicurato anche le prestazioni del giovane centrocampista Fizzani, proveniente dal Pescara e l’anno scorso in prestito al San Nicolò in serie D. Mercato centellinato ad obiettivi chiari: un lottatore in mezzo, l’ex capitano della vastese Luongo, ed uno d’area di rigore come Sputore. Anche qui i giovani di valore non mancano, dall’Amiternina è arrivato Giuseppe Berardi (93), qualità tecniche eccelse, da migliorare nell’aspetto mentale e nella volontà a soffrire per fare il salto di qualità ancora alla sua portata. E’ Tracchia l’ultimo obiettivo dei rossoblu, compagno di età ed avventura di Berardi nel Lanciano vice campione d’Italia Berretti di tre anni fa.
Primo giorno anche per il Real Tigre, all’esordio in Promozione a tre anni dalla sua fondazione, in pratica, finora non ha mai sbagliato un colpo. In un sol sorso la squadra di mister Antonio Liberatore, la Tigre per antonomasia, ha ingoiato le avversarie di Terza, Seconda e Prima categoria. Già pressoché neutralizzato il principale problema che la società doveva affrontare, la questione under: Di Laudo (c), Di Giorgio (a), Farina (p) e Cieri (c) i più esperti tra quelli già tesserati. In attacco ingaggiato Mirko Di Matteo, spirito tigre nel dna da sempre, un lottatore che sa anche segnare se ben assistito. Dal Real San Salvo prelevati Monteferrante e Lanfranchi, da qui all’inizio del campionato Liberatore punta a migliorare l’organico solo nel caso si presentassero occasioni per cui ne valga la pena togliere un po’ di spazio a qualcuno della vecchia guardia, ma da queste parti non venite a parlare di stipendi! Scommettiamo che a novembre questi cominciano a parlare di play off?
Gabriele Cerulli