Stasera, durante la Notte americana ideata dal consorzio Vivere Vasto Marina, l’isola pedonale sarà affidata alla sorveglianza privata. Si è arenata, anzi non è nemmeno iniziata, la trattativa tra i sindacati della polizia municipale e l’amministrazione comunale di Vasto sul terzo turno dei vigili. Due giorni fa, in Consiglio comunale, il sindaco, Luciano Lapenna, aveva parlato di un progetto su base volontaria con uno stanziamento complessivo di 18mila euro.
“Non è una questione di soldi”, rispondono i sindacati Diccap-Sulpm e Uil. “Non abbiamo chiesto un centesimo, ma da tempo abbiamo sollevato questioni importanti sia riguardo alla sicurezza che in merito al trattamento contrattuale della polizia municipale di Vasto, unico settore in cui l’amministrazione ha programmato tagli indiscriminati agli stipendi. Il 23 aprile 2013 tutto il personale del Comando di piazza Rossetti, nessuno escluso, ha firmato la lettera in cui si chiedeva al sindaco, all’assessore competente e al dirigente un incontro urgente. Non è giunta nessuna risposta.
Contestiamo l’irragionevolezza dei tagli programmati, che priveranno ufficiali ed agenti delle indennità di rischio e di disagio, con una decurtazione degli stipendi mensili pari a 120 euro lorde per gli agenti e 30 euro per i tenenti. Il Comune, alla fine, risparmierà 20mila euro l’anno e si incaponisce nell’andare avanti su questa strada, nonostante esistano tre sentenze dei Tribunali di Rimini, Verona e Lecco che hanno dichiarato illegittimo il taglio delle indennità. Basterebbe – sottolineano i rappresentanti sindacali – guardare i numeri della nostra attività: siamo il settore comunale con più infortuni e col minor tasso di assenteismo, eppure la spending review viene scaricata tutta su di noi.
Il nostro, però, non è solo un discorso economico. Da troppo tempo chiediamo di lavorare nelle condizioni di sicurezza previste dalla legge: le nostre pistole non sono state revisionate, sono inefficienti, coi caricatori che si sganciano e le munizioni scadute nel 2011 (in alcuni casi, anche nel 2001). Non siamo neanche stati sottoposti alle prove di tiro che abilitano al porto d’armi, né abbiamo le casacche catarifrangenti e i giubbotti antiproiettile per i posti di blocco notturni. Non dimentichiamo che, nei giorni scorsi, una donna sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio ha puntato un coltello contro un agente e che, lo scorso anno, durante i controlli antiabusivismo, si sono verificate colluttazioni con clandestini senegalesi. Proprio riguardo alle verifiche volte a scoprire gli abusivi, ricordiamo che noi siamo organo di polizia amministrativa e non abbiamo compiti di polizia giudiziaria. Per questo, i blitz vanno eseguiti in collaborazione con le altre forze dell’ordine, da cui raramente abbiamo ottenuto supporto”.