Domani ci sarà l’incontro presso il Ministero dello Sviluppo economico, anticipato di 6 giorni dopo l’intervento del sottosegretario Legnini, sollecitato dall’onorevole Maria Amato. Si è parlato della situazione della ex Golden Lady anche nella seduta odierna del Senato, con l’intervento di Gianluca Castaldi durante i lavori in aula. Ne riportiamo integralmente il testo.
“Signor Presidente, ieri, presso la ex GoldelnLady di Gissi, in Abruzzo, i lavoratori tutti hanno presidiato la fabbrica per evitare che la stessa venisse smembrata con l’allontanamento o la rimozione dei macchinari. Mi sento vicino fisicamente, oltre che idealmente, a loro.
Con questo intervento in Aula cerco di dare maggior risalto a quanto sta accadendo in quell’area industriale. Oggi qui in Senato rinnovo la nostra disponibilità completa e totale a fare chiarezza definitiva su ambiguità, ombre e responsabilità sulla gestione degli accordi Golden Lady, collegati evidentemente, come si può capire anche dagli accadimenti di questi giorni, a responsabilità, disinteresse e leggerezze ministeriali.
La chiusura dello stabilimento di Gissi ha prodotto il licenziamento di 382 lavoratori, in maggioranza donne, come conseguenza della delocalizzazione della produzione in Serbia, come già operato per la Omsa di Faenza (che peraltro è della stessa proprietà). Presso il Ministero dello sviluppo economico è stata unitamente concordata e condivisa la proposta di nuova industrializzazione del sito di Gissi.
La legge di stabilità del 2013 non ha previsto il finanziamento della formazione on the job, che era alla base dell’accordo di riconversione raggiunto presso il Ministero. Per tale motivo lavoratrici e lavoratori sono costretti ad un lunghissimo periodo di cassa integrazione. Le proposte, unitamente alla volontà di trovare soluzioni anche agli impegni dei diversi livelli istituzionali, funzionali e a rapido insediamento dei nuovi investitori, sono state sottoscritte anche dall’unità per la gestione delle vertenze del Ministero dello sviluppo economico, dai politici locali, da organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria (CGL, CISL e UIL), oltre che dalle rappresentanze sindacali unitarie e aziendali.
Il Movimento 5 Stelle – lo sapete e lo sanno i lavoratori – è l’unica forza d’opposizione presente in Parlamento. Sarebbe un bene – da qui il mio invito – che tutti i parlamentari abruzzesi si unissero a noi del Movimento – quantomeno come ho fatto con una interrogazione al Senato, la cui risposta peraltro attendo da tre mesi – nel richiedere al Ministero del lavoro di riconvocare le medesime parti firmatarie del verbale degli accordi sottoscritti, per ricomporre in maniera responsabile, definitiva, completa e certa, il quadro degli impegni che risulta da più parti disatteso, anche in modo grave e unilaterale, e per verificare le procedure e le attività messe in atto dalla Silda e dalla New Trade”.
Siamo certi che solo un’azione congiunta nell’ambito delle diverse responsabilità politiche possa essere d’aiuto vero – sottolineo vero – ai lavoratori.