La tensione resta alta in Val Sinello, dove il presidio dei lavoratori davanti ai cancelli della ex Golden Lady va avanti da giorni. E’ stata una mattinata in cui le notizie sulla delicata situazione si sono succedute con rapidità. In mattinata la proprietà ha inviato una comunicazione a sindacati, istituzioni e forze dell’ordine in cui, dopo aver esposto la sua versione sugli ultimi avvenimenti della complicata vicenda, indicava come alle 14.30 i suoi rappresentanti sarebbero arrivati per caricare il proprio materiale. Da quel momento è partito il tam tam per far arrivare quante più persone possibili davanti ai cancelli in modo da bloccare ogni azione dell’azienda. Man mano sono arrivati gli altri lavoratori e numerosi sindaci del territorio, chiamati a raccolta dal sindaco di Furci Angelo Marchione. E’ arrivata anche l’onorevole Maria Amato. “La mia presenza qui è solo di vicinanza e solidarietà ai lavoratori. Saranno i sindacati, che si stanno adoperando in questa vicenda, a darvi le comunicazioni. Io vi dico che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Legnini sta cercando di far arrivare una convocazione urgente presso il ministero”.
Si attende il fatidico scoccare delle 14.30. A dare sostegno ai lavoratori sono arrivati anche colleghi del vicino pantalonificio e della Pilkington. Ad ogni camion “non noto” che passa il numeroso gruppo dei lavoratori freme. Il ricordo di quanto accaduto qualche notte fa, con il blitz con camion e furgoni, è ancora vivo negli occhi di tanti. Non si vedono i rappresentanti dell’azienda, e alle 14.30 c’è un momento d’incontro con tutti i presenti. Sono nuovamente i tre segretari provinciali dei sindacati a parlare. “Dopo la lettera della Silda –spiega Giuseppe Rucci – le segreterie hanno chiesto un incontro al Prefetto, che ha convocato tutte le parti in causa per domani alle 12. Allo stesso tempo il prefetto ha invitato l’azienda a soprassedere rispetto alla volontà di caricare il materiale”.
Inoltre è andato avanti il lavoro degli avvocati, che hanno depositato in mattinata il ricorso per il sequestro conservativo dei beni presenti all’interno del capannone. “E’ stata quantificata una cifra di oltre 300mila euro di spettanze non ricevute dai lavoratori. Attendiamo la firma del giudice che potrebbe arrivare domani”.
Poi il messaggio chiaro per quello che dovrà accadere nei prossimi giorni. “Questo è un presidio che deve riportare al centro 330 posti di lavoro. Ringraziamo le istituzioni che oggi sono venute qui con noi. Questa vicenda non ha un colore politico”.
Nel pomeriggio arriva anche la notizia che l’incontro presso il Ministero dello Sviluppo economico è stato anticipato al 24 pomeriggio. “Andiamo al Ministero a ribadire anche la situazione della New Trade –ha tuonato Arnaldo Schioppa-. Il tavolo al Ministero ci deve portare a ragionare di nuovo con Golden Lady, che ha pagato per far assumere le persone dalla Silda e ha dato il capannone gratis alla New Trade”.
Non era presente a Gissi, per un impedimento logistico, ma ha fatto arrivare il suo messaggio anche il senatore Gianluca Castaldi: “Non posso che rinnovare la mia disponibilità, completa e totale, a fare chiarezza definitiva sulle ambiguità, ombre e responsabilità sulle gestione degli accordi Golden Lady, collegate evidentemente (come si può capire anche dagli accadimenti di questi giorni) anche a responsabilità ,disinteresse e leggerezze Ministeriali”. Il senatore ha aggiunto che “Solo una azione congiunta,nell’ambito di responsabilità diverse politiche che ci sono, può essere di aiuto vero ai lavoratori”.
Si scioglie l’assemblea ma non il presidio. I lavoratori restano davanti allo stabilimento in stato di allerta. “Non dobbiamo abbassare la guardia“. Firmato i lavoratori della ex Golden Lady.