Sono le 4 di notte quando parte il blitz guidato dal titolare della Silda Invest, Daniele Di Battista. Lui e un suo socio erano andati via dallo stabilimento della Val Sinello in serata visibilmente nervosi, dopo l’ultimo teso confronto con i rappresentanti dei lavoratori, ribadendo che sarebbero tornati a caricare il materiale all’interno dello stabilimento.
Col passare delle ore i lavoratori rimasti a presidiare al freddo l’ingresso dello stabilimento avevano notato un’auto con a bordo due dipendenti dell’azienda marchigiana passare più volte lungo via Terzi. Poi, alle 4, il titolare del calzaturificio si è presentato con tre mezzi, un furgone, un minivan e in tir, che, come hanno raccontato i dipendenti presenti sul posto, si sono fermati a pochissima distanza da loro che erano rimasti seduti davanti al cancello chiuso.
La tensione è salita in pochi attimi, con il tir che, dio fronte all’impossibilità di accedere dalla via principale, ha tentato l’ingresso attraverso le aiuole e poi dalla parte utilizzata dalla New Trade. La ferma opposizione dei lavoratori e l’intervento dei carabinieri ha impedito che potesse essere caricato il materiale presente nel capannone.
Le forze dell’ordine hanno poi identificato le 6 persone presenti all’interno del minivan, che si era tenuto a distanza, arrivato insieme al tir guidato dal titolare dell’azienda. Dopo mezz’ora i mezzi sono ripartiti vuoti. La tensione resta altissima.
Ore 1. Ancora una notte davanti ai cancelli della ex Golden Lady. Prosegue con convinzione la lotta dei lavoratori, con i giorni che passano e le soluzioni che non sembrano arrivare. Ieri un’altra giornata di forti tensioni con una sorta di “braccio di ferro“ tra i lavoratori fermi nella loro posizione di non far uscire niente dai capannoni della Silda e i rappresentanti dell’azienda che sono tornati nuovamente a Gissi nel tentativo di recuperare quanto necessario per onorare la consegna dei campioni per una importante commessa estera. Ieri pomeriggio è stato lo stesso titolare della Silda, Daniele Di Battista, insieme ad un suo socio, ad arrivare sul posto con un furgone, parcheggiato davanti l’outlet della Golden Lady, a pochi metri dall’ingresso principale.
E’ così scattata l’agitazione dei lavoratori impegnati nel “turno” di presidio, che hanno prontamente chiamato i colleghi per impedire che il furgone potesse entrare e caricare la merce. Si sono stesi a terra davanti al cancello, impedendo l’accesso e l’uscita dei mezzi. Sempre costante la presenza delle forze dell’ordine che hanno mantenuto la situazione sotto controllo. Di Battista è stato per diverso tempo all’interno del capannone che ospitava l’outlet che sembrerebbe essere stato smantellato. I lavoratori hanno raccontato di aver visto portare via anche la macchinetta del caffè.
In Val Sinello è poi arrivato, proveniente da Roma dove era impegnato in un importante incontro, il segretario provinciale della Filctem Cgil. E’ stato lui, insieme ai rappresentanti dei lavoratori, ad avere un serrato colloquio con Di Battista. Entrambi hanno ribadito in maniera energica le rispettive posizioni, rimaste inalterate al termine del colloquio. L’imprenditore marchigiano è poi andato via a bordo del furgone. “Stiamo ancora aspettando i pagamenti degli arretrati – ha spiegato Rucci-“. I sindacati hanno avviato la presentazione di un esposto alla Procura e agli enti coinvolti, per chiedere di fare chiarezza sull’intricata vicenda della riconversione fallita. “Abbiamo lanciato un grido d’allarme sin dal 19 marzo – ha ricordato il sindacalista-, ma è rimasto inascoltato”.
I lavoratori hanno ripreso le loro posizioni di “controllo”. Il freddo notturno della Val Sinello ha iniziato a farsi sentire, e così c’è chi cerca di scaldarsi come può. Spuntano fuori piumini, plaid e coperte, per resistere alle lunghe ore di vigilanza davanti ai cancelli. La loro intenzione è chiara, “da qui non esce niente”. E così un altro giorno di presidio è passato.
Per questa mattina c’è stata nuovamente la convocazione di un incontro tra i lavoratori e le istituzioni. Ieri sera al presidio c’era il sindaco di Furci, Angelo Marchione, due giorni fa c’erano il sindaco di Gissi Marisi e il suo vice. Per il resto pochi rappresentanti politici si sono visti da queste parti durante i duri giorni di presidio a oltranza.
Dopo l’assemblea pubblica i rappresentanti sindacali avranno un incontro con il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini che ha raccolto l’invito dell’onorevole del Pd Maria Amato di farsi promotore di un incontro che si terrà al Ministero dello Sviluppo economico il 30 luglio.
Foto – Ex Golden Lady – presidio del 19 luglio
Ex Golden Lady – presidio del 19 luglio