Un primo tentativo di portare via materiale dalla fabbrica c’era stato venerdì scorso. Da quel momento era scattato il presidio permanente da parte dei lavoratori della Silda Invest, che così avevano ricompattato il fronte della protesta con i loro colleghi della New Trade. Un presidio permanente, con turni di presenza davanti ai cancelli della ormai ex Golden Lady giorno e notte, anche per cercare di riportare l’attenzione su una riconversione fallita.
I lavoratori e le lavoratrici si sono dati il cambio, organizzandosi meglio col passare dei giorni, in attesa di qualche notizia positiva in un mare di amarezze e incertezze. Proprio ieri mattina c’era stato un incontro dei sindacati con i rappresentanti legali, per cercare una soluzione in grado di tutelare i lavoratori, ormai rimasti senza niente.
E proprio mentre erano in corso le riunioni, nello stabilimento della Val Sinello è arrivato un incaricato della Silda, per ritirare del materiale dai capannoni. A quel punto i lavoratori hanno fatto opposizione a questa situazione. La tensione è salita vertiginosamente e sul posto sono arrivate le forze dell’ordine, i carabinieri della stazione di Gissi e la polizia di Vasto. Si è cercato di mantenere la calma tra i lavoratori, che rivendicavano i loro diritti, tra cui quello di ricevere gli stipendi non corrisposti. Nel frattempo, al gruppo di dipendenti presenti sul posto, se ne sono aggiunti tanti altri, chiamati dai loro colleghi vista la situazione d’emergenza. Sul posto anche sindaco e vicesindaco di Gissi e i rappresentanti sindacali Rucci e Zerra. I lavoratori hanno mantenuto ferma la loro posizione, “da qui non esce niente, vogliamo prima sapere che fine hanno fatto i nostri soldi”. Qualche scintilla c’è stata quando alcuni dei dipendenti ancora in attività nei capannoni occupati dalla Silda, hanno lasciato lo stabilimento a bordo della loro auto.
Hanno poi raggiunto il capannone di Gissi anche i finanzieri, per fare i dovuti controlli sulla merce caricata sull’auto privata dell’incaricato della Silda. Col passare delle ore le rispettive posizioni erano ferme. A Gissi sono arrivati anche il vicequestore Cesare Ciammaichella e il comandante della stazione dei carabinieri di Gissi, Luigi Lacerenza. Li ha poi raggiunti il comandante della guardia di finanza, Marco Garofalo. L’intricata matassa, almeno per le circostanze di ieri sera, è stata sbrogliata dopo fitti colloqui telefonici tra il dirigente del commissariato e il titolare della Silda Invest Daniele Di Battista. La merce che precedentemente era stata caricata sulla Fiat Bravo è stata lasciata nel capannone e l’incaricato dell’azienda è potuto andare via.
Soddisfatti per l’esito della serata i lavoratori e i rappresentanti sindacali. “Dobbiamo ringraziare le forze dell’ordine – ha detto Rucci tra l’approvazione dei lavoratori – perchè hanno mantenuto la situazione sotto controllo. Il nostro presidio va avanti ad oltranza. Ma una cosa deve essere chiara. La protesta non è dei lavoratori Silda o New Trade. La protesta è di tutti, perchè questa riconversione è fallita e chiediamo a gran voce che il Ministero faccia ripartire il processo di riconversione”. La tensione si è così allentata e una parte dei lavoratori ha fatto ritorno a casa, mentre gli incaricati di fare la notte sono rimasti davanti al cancello. Oggi sarà un’altra giornata di incontri, mentre per sabato mattina sono state nuovamente invitate le istituzioni.