Sono accusati di aver annullato delle multe comminate a privati cittadini e di essersi appropriati dei soldi pagati dagli automobilisti per le contravvenzioni. Falso ideologico, abuso in atti d’ufficio e peculato. Sta facendo discutere la vicenda dei 6 vigili urbani coinvolti nell’inchiesta del sostituto procuratore Enrica Medori e della guardia di finanza sulla Multopoli sansalvese.
Gli indagati sono B.D.S., C.F., A.M., D.F., N.P., e S.R.
Sono difesi dagli avvocati Giovanni e Antonino Cerella, Fiorenzo Cieri, Clementina De Virgiliis, Alessandra Cappa e Mario Cirese.
La difesa – “Nelle perquisizioni sono stati sequestrati computer e macchine fotografiche. Il falso ideologico contestato ai nostri assistiti consisterebbe nell’annullamento delle contravvenzioni, il peculato sarebbe riconducibile alla presunta appropriazione delle somme pagate dai cittadini e nel mancato introito per le casse municipali”, spiega Fiorenzo Cieri, avvocato di due indagati. “Ma siamo tranquilli riguardo alla posizione dei nostri clienti”. “Viene contestato solo l’annullamento di poche multe, nella presunzione che ad esso abbia fatto seguito l’appropriazione del denaro”, dice Giovanni Cerella, che difende tre agenti municipali.
Di diverso avviso gli investigatori che, con l’ausilio di un consulente informatico, stanno scandagliando la memoria dei pc sequestrati.