Si sposta in Parlamento la battaglia contro la soppressione dei Tribunali di Vasto e Lanciano. Gianluca Castaldi, senatore vastese del Movimento 5 Stelle, ha presentato insieme ad altri 31 suoi colleghi un’interrogazione al ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri.
“Abbiamo atteso – dichiara Castaldi – sia la sentenza della Corte Costituzionale che un cambio di passo e di opinione del Ministro Cancellieri che insiste nella determinazione della entrata in vigore nuova organizzazione degli uffici il prossimo 13 settembre (che,ricordo, realizza la soppressione e l’accorpamento di 31 tribunali, di 220 sezioni distaccate e di 668 uffici del giudice di pace). Secondo il Ministro, l’impegno logistico e organizzativo per rendere possibile l’avvio della riforma è in fase molto avanzata. Sappiamo, al contrario, che per quanto riguarda il Tribunale di Chieti (sede destinataria per i sopprimendi Tribunali di Vasto e Lanciano) i lavori non sono nemmeno iniziati. Chiudere i presidi di giustizia sul territorio di Vasto e Lanciano comporta un reale arretramento dello Stato con l’abbandono di quei territori, rischiando di rendere inefficiente la giustizia accorpata in un unico presidio, Chieti, fino a configurare una denegata giustizia con evidente ricaduta sul cittadino già pesantemente penalizzato dalla situazione della giustizia in Italia.
E’ noto, inoltre, che il tribunale e la procura della Repubblica di Vasto sono stati individuati dal Ministero della giustizia quali uffici pilota per l’avvio sperimentale della digitalizzazione del processo nel più ampio programma frutto d’intesa dei Ministeri per la pubblica amministrazione e l’innovazione e della giustizia.
Per questo ed altre ragioni,ho chiesto di sapere,insieme ad altri 31 senatori del M5S:
– quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda porre in essere al fine di procedere ad una più attenta e puntuale analisi delle conseguenze negative, in termini di economicità e funzionamento della macchina giudiziaria, che la soppressione dei tribunali di Vasto e Lanciano comporterebbe, alla luce delle peculiari caratteristiche legate alla specificità territoriale, alla densità del bacino di utenza nonché alle evidenti criticità di accorpamento, che rendono tali presidi giudiziari indispensabili per la collettività e per l’amministrazione della giustizia;
– se non intenda attivarsi, per quanto di competenza, al fine di adottare le opportune iniziative di competenza, anche di carattere normativo, al fine di prevedere un congruo slittamento dell’entrata in vigore degli effetti delle disposizioni contenute nel decreto legislativo numero 155 del 2012;
– se il Governo non intenda, attraverso la proposta di un intervento normativo di carattere primario, escludere il tribunale di Vasto e Lanciano dal procedimento di accorpamento sia per l’evidente contrasto del provvedimento con la legge delega e sia per questioni inerenti all’efficienza del sistema giustizia in tutta la provincia di Chieti”.