Vanno abbattutti i troppi cinghiali danneggiano le coltivazioni e attraversano le strade, creando pericoli all’incolumità degli automobilisti. Lo ha deciso l’amministrazione provincia di Chieti.
“Una soluzione per drenare l’alto numero di cinghiali parrebbe essere alla porte. Finalmente, dopo tanto immobilismo, la provincia di Chieti ha dato un primo segnale concreto di voler agire. E’ accaduto ieri nella riunione della commissione consiliare Agricoltura, Caccia e Pesca dove il responsabile del settore, De Vincentiis, ed il comandante della polizia provinciale, Ferrante, hanno relazionato sui contenuti delle scelte cui l’amministrazione è intenzionata a muoversi”, racconta Camillo D’Amico, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, precisando che “non c’è ancora nulla di formale ancora, tanto che la commissione tornerà riunirsi nei prossimi giorni per discutere e deliberare in merito. L’intenzione dell’amministrazione è di muoversi in due tempi: un’azione immediata con abbattimenti selettivi nella aree dove più si riscontrano danni alle colture agricole ed incidenti automobilistici ed una più duratura con un piano triennale di contenimento. La prima azione potrebbe essere svolta anche all’interno della aree di riserva regionale purchè questo sia autorizzato da apposite ordinanze dei sindaci. Sulla seconda azione sarà necessario creare le più utili sinergie con gli Ambiti Territoriali di Caccia, le associazioni agricole e venatorie, gli enti locali per mettere a sistema una serie d’iniziative più ampie che non si limitino solo agli abbattimenti”.
D’Amico torna a criticare l’amministrazione Di Giuseppantonio per via “dell’acclarato ritardo si è accumulato in questi anni che hanno fatto della provincia di Chieti la maglia nera dell’intera regione Abruzzo per non aver fatto nulla”. Il capogruppo del Partito democratico chiede chiarezza “su quanti e quali capi verranno abbattuti”, da destinare, dopo i necessari controlli sanitari “alle mense caritatevoli”.