Inchiesta sui vigili urbani,
la verità è nei computer
Le indagini su "multòpoli"
Nei computer i finanzieri sono convinti di poter trovare la verità sull'inchiesta che da ieri sta togliendo il sonno a 6 vigili urbani, cui ieri prima dell'alba sono stati notificati altrettanti avvisi di garanzia. Le ipotesi di reato nei loro confronti sono pesanti: falsità materiale in atto pubblico, concorso in abuso d'ufficio relativamente alla gestione delle multe dal 2008 al 2011.
La cronaca del blitz dell11 luglio (clicca qui)
Multòpoli è solo all'inizio, la bomba è appena esplosa al Comune di San Salvo. Nel blitz di ieri, coordinato dal maggiore Alberto De Ventura del Nucleo di polizia tributaria di Chieti, i 30 militari entrati in azione in città avevano tre obiettivi: perquisire le abitazioni degli indagati, acquisire la documentazione del Comando di polizia municipale e interrogare i vigili.
La verità nei pc - Insieme agli investigatori, nella caserma di piazza San Vitale è entrato anche un esperto di informatica: è il consulente nominato dal sostituto procuratore Enrica Medori, titolare dell'indagine, per far luce sul contenuto dei computer che sarebbero stati sequestrati nel corso dell'operazione scattata alle 4 del mattino e proseguita fino a sera. Su quali elementi utili siano stati trovati e sui primi risultati delle verifiche vige il più stretto riserbo.
"Massima fiducia nel lavoro della Procura, in attesa che si chiariscano le posizioni di tutte le persone indagate": è questa la posizione che l'amministrazione comunale esprimerà in giornata diramando un comunicato ufficiale contenente le dichiarazioni del sindaco, Tiziana Magnacca.
di Michele D’Annunzio (m.dannunzio@zonalocale.it)
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