Alessia Stivaletta, 16enne centrocampista vastese, è stata tra le protagoniste della grande stagione dell’Atletico Ortona, culminata con la vittoria del campionato, con conseguente promozione in A2, e con la conquista della Coppa Abruzzo.
Alessia, che di ruolo è un centrocampista esterno/ala, indossa la maglia numero 7, in campo è tra le più giovani, ma nonostante questo ha già dimostrato di saperci fare e anche abbastanza, visto che in due occasioni, aprile 2012 e gennaio 2013, è stata convocata dalla Nazionale italiana under 17 di calcio femminile per degli stage a Roma.
La passione per lo sport e per il calcio in particolare si sono viste sin da subito. “Da piccola guardava in televisione tutte le partite – ricorda papà Pierluigi, un passato come portiere in Prima Categoria – poi si è dedicata alla pratica”. Alessia inizia a giocare a 6 anni nella Bacigalupo allenata da Maurizio Baiocco, insieme ai ragazzi, la squadra femminile infatti non esiste. A 14 anni non può più essere in rosa con i maschi, nessun problema, perchè arriva puntuale l’offerta della sua attuale squadra.
Con la maglia dell’Ortona due anni di grandi soddisfazioni culminati con questa ultima memorabile stagione nel corso della quale, allenata da Mario Di Giovanni, la vastese ha messo a segno circa 20 gol. Adesso la aspetta la A2. “La nostra è una squadra ambiziosa, mi piace il progetto e giochiamo in una categoria importante, a Vasto non avrei avuto questa opportunità, anche se sarei rimasta volentieri”.
Cosa c’è di così bello nel calcio per averti conquistata fino a questo punto? “E’ uno sport di squadra, si gioca e si vince insieme”. Tifosa dell’Inter non segue più di tanto le vicende del calcio maschile. Il bello del calcio femminile? “Una ragazza che gioca a calcio emerge in un gruppo, per me è anche un motivo di orgoglio. E’ pure vero che la struttura fisica è differente, ha un diverso modo di camminare e si nota anche per questo”.
Fondamentale il ruolo dei genitori che l’accompagnano due volte a settimana a Ortona, per gli allenamenti in programma dalle 20 alle 22. Un impegno che alla famiglia non pesa, mamma Sarita è la sua più grande tifosa: “Prima non sapeva nulla del calcio – rivela Alessia – ma da quando gioco non si perde nemmeno una partita”.
Impegno e passione premiati da due convocazioni in azzurro, per un allenamento raduno durante il quale ha avuto la possibilità di confrontarsi con altre giocatrici. “E’ stata un’esperienza bellissima, molto utile tecnicamente, sono rimasta impressionata da più di una ragazza, erano tutte molto brave, ho avuto modo di vedere qual è il livello in Italia”. Durante la scorsa primavera è stata convocata anche dalla selezione abruzzese per il Torneo delle Regioni che si è svolto in Sardegna con le under 22 di tutta Italia. Se dovessi fare un nome di una calciatrice forte? “La mia compagna di squadra Lorenza Zulli, capocannoniere del campionato con 39 gol, è lei la migliore”.
Non solo calcio però, Alessia frequenta il secondo anno del liceo scientifico di Vasto con buoni risultati. A scuola la situazione è cambiata con il tempo e con un po’ di notorietà arrivata a livello locale. “All’inizio nessuno conosceva questa mia passione, poi è uscito qualche articolo e hanno iniziato a saperne di più. I professori non mi dicono nulla, con i ragazzi, a parte qualche presa in giro, gioco e parlo di calcio. A volte qualcuno è un po’ invidioso perché nel calcio maschile è più difficile arrivare. Altri invece mi chiedono spesso informazioni sulle partite. Con le ragazze invece mi comporto come tutte le altre, parliamo di argomenti più femminili, a loro il calcio non interessa”.
La Serie A è tra gli obiettivi del suo futuro, un sogno che continuando di questo passo non sembra essere tanto lontano. “Spero di giocare nella massima serie, anche se sono consapevole che sia molto difficile, per arrivare ho bisogno di andare fuori, in Abruzzo c’è solo la squadra femminile di Chieti in A2. Nella nostra regione purtroppo questo è uno sport poco seguito, al Nord c’è più interesse e anche maggiori possibilità. Nel frattempo mi impegnerò negli studi, anche se non so cosa farò dopo il liceo”.
Sulle possibilità a livello locale per le ragazze amanti del calcio papà Pierluigi si rivolge alla società femminile cittadina: “Ci piacerebbe che la squadra di Vasto facesse qualcosa per coinvolgere un numero maggiore di atlete, per avvicinarle e invogliarle alla pratica di questo sport”.