Il mare, uno dei più bei spettacoli che la natura possa offrire, immortalato da Botticelli nella “Nascita di Venere”, decantato anche da Foscolo nella sua “A Zacinto”. Il mare luogo tanto amato quanto indispensabile, soprattutto per chi, in un posto di mare, ha visto i suoi natali. Questo ironico, quanto veritiero, elogio nasce dalla riflessione sulle ragioni e/o necessità che spingerebbero “taluni” ad infestare proprio il Mare Nostrum.
Il progetto “Ombrina mare 2”, messo a punto dalla Medoilgas, vorrebbe realizzare una serie di piattaforme per l’estrazione petrolifera a largo della Costa Teatina. “Ombrina” è un progetto di trivellazione e raffinazione del petrolio, che esporrebbe il nostro mare a un traffico di petroliere altamente inquinanti. La Medoil, inoltre, ha anche una serie di concessioni per la ricerca del gas, in mare e a terra.
Se per molti il disegno rappresenta una manna dal cielo, per gli altri, per quelli che sulla costa lavorano e trascorrono la loro vita, non è propriamente così. Forse non è chiaro che le risorse petrolifere sono uno specchietto per le allodole, dove i più ricchi continueranno a mangiare e i cittadini a pagare. I più dicono che creerà nuovi posti di lavoro, ma ad una riflessione più attenta, si evince chiaramente che i posti si dimezzeranno, poiché il rischio di danni all’ambiente e all’economia sono fortissimi. Di che rischio si parla? Si parla di ingenti danni a spiagge e balneatori per l’inquinamento dell’acqua, di conseguenza, di danni al turismo, già in forte calo nell’ultima stagione. Ciò, infine, porterà ad una forte crisi economica per l’Abruzzo, non ancora rialzatosi dal terremoto del L’Aquila.
La irregolarità e la pericolosità del progetto “Ombrina mare 2” è stata evidenziata anche dal senatore-cittadino Gianluca Castaldi, che ha portato la questione direttamente in Parlamento. “Mezza tazzina di caffè all’anno per ogni cittadino abruzzese: a tanto ammonta il guadagno derivante dal pessimo petrolio presente nei fondali marini dell’Adriatico”, afferma il senatore a 5 stelle e continua dicendo “altissimo è il pericolo di inquinamento nel Mediterraneo in quanto tali attività recano con sé l’enorme minaccia al patrimonio composto da riserve marine, coste pregiate ad alta vocazione turistica, pesca e cultura dell’ambiente”.
L’Abruzzo, quindi, elogiato come una delle Regioni più Verdi d’Italia, dove sono presenti il maggior numero di parchi nazionali, ora, grazie al progetto “Ombrina mare 2” rischia di perdere tutto. Il Parco della Costa Teatina è una necessità sia ambientale che economica, peraltro già esistente su carta con la Legge n. 93 del 2001. Quindi, ora più che mai, è necessario dire “Basta!”.
Basta con l’accettazione passiva del volere degli ”altri”, basta con lo screditamento dei nostri diritti, basta con la svendita dei beni comuni, basta con lo sfruttamento delle risorse ambientali a danno dei cittadini.
Adesso basta, noi ci mettiamo la faccia e tu?
Valemdm (M5S)