“Val Sinello. Resta la valle di lacrime”. “Strumentalizzati per carrelate politiche”. “Riconversione? Un bluff”. “I nostri politici rispecchiano il territorio: una desolazione”. Basterebbero i cartelli affissi nel cortile dello stabilimento dell’ormai ex Golden Lady a descrivere il clima che si respirava nel presidio dei lavoratori e delle lavoratrici della Silda e della New Trade, le aziende subentrate alla fabbrica di calze.
Da poco più di un anno le loro strade si erano divise, seguendo i differenti percorsi previsti nei tavoli ministeriali. Ma mese dopo mese la situazione è andata sempre più peggiorando. Risultato finale: nella New Trade oggi lavorano solo 4 persone, più 3 che sono state chiamate senza attingere alle liste dei lavoratori da ricollocare, mentre per la Silda si avvicina pericolosamente la scadenza del 15 luglio, giorno in cui sarà trascorso un anno dall’inizio delle attività. Ma, senza un incontro al Ministero per definire il nuovo piano industriale, il rischio per i lavoratori è grande.
Ieri, chiamati dai sindacati, sono tornati a Gissi i rappresentanti delle istituzioni. A parlare ai lavoratori, non senza qualche duro scambio di opinioni, sono stati Nicola Argirò, presidente della IV commissione regionale e il presidente della provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio. C’erano anche i consiglieri provinciali Mariotti, D’Amico e Argentieri, il vicesindaco di Gissi con un assessore, il sindaco di Furci, il segretario provinciale di Sel Alessandro Cianci e quello vastese Sante Cianci, il responsabile regionale del lavoro del Prc Carmine Tomeo.
I lavoratori hanno espresso ancora una volta tutta la loro amarezza, la loro rabbia, il loro voler chiedere delle risposte. Le tante situazioni differenti che si sono create durante questo anno si sono riunite sotto un’unica voce di protesta. “Questa riconversione è stata un grande bluff”. Ora le strade sono due. Per la New Trade, come hanno evidenziato i segretari provinciali dei sindacati Rucci, Schioppa e Zerra, la richiesta è di chiudere ogni attività e ripartire con la ricerca di una nuova azienda che possa subentrare nel capannone di Gissi. Per la Silda c’è la necessità di avere in tempi strettissimi un incontro al ministero. Serve avere risposte entro il 15 luglio, per capire come dovranno agire i lavoratori.
Nel video la sintesi del presidio che si è svolto sabato 6 luglio.
Foto – Presidio ex Golden Lady
Presidio ex Golden Lady