Non solo sdraio e ombrelloni, ma anche palette e secchielli usati dai bambini. Il sequestro dei giorni scorsi sulla spiaggia libera di Vasto Marina scatena le polemiche tra i bagnanti, ma dalla Guardia Costiera il comandante dice: “I giocattoli erano addirittura incatenati ai pali con tanto di lucchetti”.
Ha lasciato il segno, a Vasto, il blitz del Circomare che, nottetempo, ha mandato i militari di Punta Penna a rimuovere tutto ciò che i bagnanti avevano lasciato sull’arenile: non si può, c’è una legge che vieta l’abusivo utilizzo di spazi demaniali. Che poi si tratti di sedie e ombrelloni, sgabelli e pistole ad acqua, non fa alcuna differenza. Tutto il materiale è ora stipato negli uffici del Circomare a Punta Penna: ma i proprietari potranno ritirare le loro cose solo dopo il verbale e una sanzione da 200 euro. “E’scandaloso – tuona Alessandro Dragani – che abbiano portato via, con le suppellettili, anche i giochi dei bambini. Cosa c’entrano palette e secchielli con la legge sul demanio? Mi sembra un’esagerazione, anche perché – aggiunge il cittadino – non vedo altrettanta energia nel far sgomberare dalle spiagge gli abusivi che vendono di tutto: chissà – chiosa al veleno – dalle parti del pontile è zona franca e la legge sul demanio non si applica”.
Non ci sta il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo, che replica così: “Si fa presto a fare del vittimismo – dice Giuliano D’Urso – sulla sabbia dell’area sic, quella protetta, i trasgressori avevano piantato gli ombrelloni così bene che, per rimuoverli, ci son voluti in molti casi i mezzi meccanici. E i giocattoli erano chiusi a chiave col lucchetto, in sacche ancorate agli ombrelloni stessi; ecco perché, nelle operazioni, sono stati presi anche quelli. Piuttosto – aggiunge – abbiamo addirittura ricevuto segnalazioni di anziani invitati, di giorno, a farsi più in là, senza disturbare. Altro che spiaggia libera”. A proposito dei vu cumprà il comandante spiega: “I controlli e i sequestri li facciamo, ma in questo caso ci sono anche altre forze dell’ordine con cui pianifichiamo interventi a sorpresa”.
Sdraio e giochini, per la cronaca, se non rivendicati, saranno valutati dall’Agenzia delle Entrate e confiscati. Ma forte è il rischio della fine in discarica, con aggravio dei costi di smaltimento per il Comune.
Gianni Quagliarella – Il Messaggero