“La sentenza della Corte Costituzionale, che ha reso illegittimo l’articolo 23 del cosiddetto decreto Salva Italia rende giustizia alla scellerata politica portata avanti dal Governo Monti che provò, con forza e determinazione e complicità diffusa un po’ in tutti i gruppi politici, a produrre importanti riforme istituzionali a furia di decreti legge e voti di fiducia”. Così Camillo D’Amico, capogruppo del Pd in Consiglio provinciale, commenta la sentenza con cui la Consulta ha bocciato il taglio delle Province italiane. In Abruzzo ne sarebbero rimaste due su quattro.
“Le riforme istituzionali debbono essere fatte in Parlamento con le procedure previste, vanno realizzate in maniera complessiva e non a pezzi, con il necessario consenso, con le Camere che dovrebbero essere la risultante di un voto diretto dei cittadini e non di nomine fatte dalle segreterie politiche dei partiti.
Bisogna agire con consenso ed equilibrio non a colpi di teatro al solo scopo di parlare alla pancia della gente”, sostiene D’Amico, secondo cui “numero dei componenti del Consiglio e Giunta vanno commisurate alla vigente legge elettorale degli enti locali già applicata per i Comuni”.