Tutto come un anno fa, come se nulla fosse accaduto. Sabato mattina, alle 9.30, davanti ai cancelli della ex Golden Lady tornerà il presidio dei lavoratori. Un anno fa si chiedeva una riconversione dopo la chiusura della fabbrica di calze, che aveva trasferito la sua produzione in Serbia. Oggi si deve prendere atto che quella riconversione, con gli accordi sbandierati ai 4 venti con tanto di manifesti, non c’è.
Per questo i segretari provinciali di Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil, hanno convocato le istituzioni per sabato mattina, davanti ai capannoni in Val Sinello. “Le criticità sono enormi – scrivono in una nota congiunta- e tutto il territorio è ripiombato nella disperazione, rispetto a prospettive importanti che quell’accordo avrebbe dovuto rappresentare, come nuovo momento di rilancio della Valsinello e di tutto il comprensorio.
Invitiamo tutti a partecipare per poter insieme affrontare il futuro di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie, che ancora tanto stanno soffrendo, dopo aver contribuito fattivamente con sacrifici quotidiani alla realizzazione di tale progetto; il tempo dell’attesa e delle promesse è terminato. Auspichiamo la partecipazione attiva delle Istituzioni per poter almeno certificare la vicinanza e l’attenzione alle tante innumerevoli problematiche che questo territorio sta vivendo”. Istituzioni che nel corso dei mesi si sono sfilate dalla vicenda, interessandosi poco o per niente a quanto stava accadendo.
La settimana scorsa è saltato l’incontro al Ministero dello Sviluppo economico per discutere del nuovo piano industriale della Silda Invest. Alla New Trade, da 115 lavoratori che dovevano essere reintegrati oggi ce ne sono solo 4. Dopo che gli ultimi 8 dipendenti hanno proclamato lo scipero a oltranza, pare che la società abbia chiamato a lavorare persone che non facevano parte della riconversione, mentre in 25 della Golden Lady non hanno mai avuto una chiamata. Una situazioene che si complica sempre più e che dovrà iniziare a trovare delle risposte.