“Un vero partito, una vera amministrazione sollecitata da una classe dirigente vera”. Li chiede Domenico Molino, consigliere comunale del Partito democratico di Vasto, commentando la notizia delle dimissioni di Nicolangelo D’Adamo, ormai ex presidente del Pd locale. Per Molino, non bisogna nascondere “la polvere sotto al tappeto”.
La lettera di Molino – “Le dimissioni del prof. Nicolangelo D’Adamo, presidente del Pd di Vasto e persona stimatissima, che seguono quelle del Segretario del Pd di San Salvo Agostino Monteferrante, impongono riflessioni non più rinviabili sullo stato del partito nella nostra città e nel nostro TERRITORIO, ennesimo atto preoccupante sul quale in tanti hanno deciso di sorvolare. Accumulare la polvere sotto il tappeto, come abbiamo fatto anche durante l’ultima crisi amministrativa, mai risolta, non porta nulla di buono. Chi ha a cuore le sorti della città e del nostro partito a tutti i livelli, ha il dovere e il diritto di parlare e di opporsi a una condotta non più sostenibile. Il prof. dice di non aver condiviso alcuni passaggi cruciali. Mi fa piacere, anche se quando era il sottoscritto a porre l’accento su alcuni temi e alcune urgenze, veniva detto che puntavo all’assessorato per scalzare qualche amico. Nulla di più falso. Io punto a fare a Vasto e su tutto il territorio del Vastese un grande PD.
So che non fa piacere a tutti avere un grande partito, ma le ambizioni personali, che vanno coltivate, e le rendite di potere debbono venire dopo, molto dopo, la necessità di una costruzione di una squadra che sappia dare risposte ai cittadini con una visione politica finora molto incerta, se non assente, e con uomini e donne che garantiscano un rinnovamento vero, non semplicemente anagrafico.
L’occasione del nuovo Congresso giunge a proposito e non possiamo farcela sfuggire. Non deve servire né a regolare conti, né a stabilire supremazie di una qualche componente su un’altra. Serve a rifondare un partito su basi nuove, più inclusive. Serve a mettere insieme idee e persone. Serve a riscrivere un progetto per risollevare Vasto e il Vastese, per riportarli al centro della politica Regionale, perché Vasto e il Vastese non è affatto vero che sono terra di nessuno come qualcuno nel centro sinistra ed in particolare nel Pd pensa, Vasto capofila del intero territorio del Vastese è la seconda città per dimensione governata dal PD.
Ma dobbiamo guardarci dentro e intorno per non commettere più i soliti errori. Dobbiamo aprire porte e finestre, che non vuol dire sommare qualche consigliere in più o allargare la maggioranza. Io penso al partito, perché senza un grande partito non c’è politica cittadina di valore. Chiedo di entrare a chi ha passione politica e vuole mettersi in gioco, chiedo di tornare a chi ha conosciuto il Pd e ne ha determinato la sua nascita, ma, per varie ragioni, se ne è allontanato. Mi domando: perché in tanti in questa città hanno scelto altro? Perche’ Spadaccini, Baccalà, Bontempo, Marcello, Montemurro, Del Prete e D’Alessandro non vengono ad aiutarci in questa nuova costruzione?
In tanti abbiamo sempre pensato che la loro vera casa politica non può non essere il Pd. Hanno avuto torto in alcune cose e ragione in altre, ma non possiamo fare la politica con lo specchietto retrovisore. Le sfide che ci attendono ci costringono a guardare avanti, a unire le forze e le passioni. Non per conquistare gli assessorati o per difenderli, ma per ridare vita a una vera politica fatta da un vero partito, a una vera amministrazione sollecitata da una vera classe dirigente che sappia indicare percorsi e mete da raggiungere. Per Vasto, per la Provincia e per la Regione”.