Stop ai lavori nel cantiere del Gruppo Mucci srl sulla circonvallazione Histoniense. Il terreno su cui dovrebbe sorgere un nuovo distributore di carburante no-logo resta con i cancelli chiusi, dopo che il Tar, nella seduta collegiale del 6 giugno, ha emanato un’ordinanza sospensiva che blocca i lavori, già fermi dal 29 maggio, giorno in cui lo stesso tribunale aveva accolto l’istanza di sospensione cautelativa dei lavori dopo il ricorso di Pasquale Di Lello, proprietario del terreno confinante.
“Il Tar ha accolto la nostra tesi -spiega l’avvocato Domenico Conti, rappresentante del ricorrente – che sostiene come il permesso a costruire sia viziato da alcuni vincoli non rispettati”. Nel testo del decreto viene eslicitato come “si manifestano profili di fondatezza in ordine alla non esattezza e completezza dei dati di progetto (in particolare, con riferimento al rispetto delle distanze dai confini privati e pubblici, alla presenza di servitù private e di un pozzo in comproprietà, all’insistenza di un vincolo idrogeologico, alle esatte dimensioni degli edifici preesistenti e da ristrutturare)”.
Lo stesso Tribunale ha però chiaramente espresso che è fatta “salva la possibilità dell’amministrazione di ripronunciarsi previa presentazione di un nuovo progetto completo e documentato”. L’avvocato Vittorio Emanuele Russo, che rappresenta il Gruppo Mucci, così commenta la vicenda: “Sarebbe la prima pompa bianca nel territorio di Vasto, a tutto vantaggio della collettività. Sia nella fase di costruzione che di gestione contribuirebbe a contrastare la disoccupazione locale con nuovi posti di lavoro. Le asserzioni di parte avversa sono state puntualmente confutate – spiega Russo – sia dall’ingegnere progettista che dal geologo. Per questo la decisione del Tar appare erronea e assolutamente non condivisibile”. La difesa del gruppo Mucci prosegue: “Peraltro, in sede civile, si è ben evidenziata la perfetta buona fede e il buon diritto a proseguire i lavori da parte del gruppo Mucci, nei cui atti pubblici di acquisto del terreno non compaiono né pozzi, né servitù”.
Il Tar ha fissato la prossima udienza per il 19 dicembre 2013. La ditta, secondo quanto si legge nel cartello dei lavori, intendeva completare l’opera entro aprile 2014. Ora è tutto fermo, con alcuni serbatoi pronti per essere posizionati che restano fermi sul terreno. Il braccio di ferro con il proprietario dei terreni confinanti va avanti.