Si allunga la scia degli omicidi, tentati o consumati, in provincia di Chieti. Una donna di 90 anni, accoltellata dalla figlia 59enne, è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Chieti. E’ stata la stessa assassina a chiamare il 112. I carabinieri l’hanno arrestata.
La ricostruzione dei fatti – Così il Comando provinciale dei carabinieri di Chieti ricostruisce i fatti: “I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Ortona e i colleghi della stazione Carabinieri di Tollo hanno tratto in arresto, con l’accusa di tentato omicidio, una donna di 59 anni di Canosa Sannita responsabile di aver attinto al collo e al torace, con un coltello da cucina di grosse dimensioni, la propria madre convivente di 90 anni. A richiedere l’intervento dei Carabinieri è stata la stessa donna che ha chiamato il 112 riferendo all’operatore di aver accoltellato, poco prima, la madre. Quando gli uomini dell’Arma hanno raggiunto l’abitazione di Canosa Sannita hanno trovato la 59enne seduta sui gradini posti all’esterno della casa. Nella camera da letto i Carabinieri hanno rinvenuto il corpo della madre riverso a terra e in una pozza di sangue.
Soccorsa dal personale del 118 la 90enne è stata trasportata presso l’ospedale civile di Chieti dove è attualmente ricoverata in prognosi riservata. La figlia, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Chieti, è stata tratta in arresto e associata al reparto di psichiatria dell’ospedale civile di Guardiagrele (CH) in regime di arresti domiciliari.
Il coltello da cucina è stato ritrovato dai militari all’interno del lavello della cucina ed è stato posto sotto sequestro. Da una prima ricostruzione dei fatti sembra che l’insano gesto sia riconducibile ai problemi di natura psichica di cui la 59enne soffriva da tempo”.