Il maltempo fa male come la crisi. Sommate, le due cose possono dare una mazzata al turismo. La stanno già dando. A Vasto centinaia di posti di lavoro a rischio perché “se non c’è gente, non si lavora e non si può assumere lo stesso numero di lavoratori degli scorsi anni”, fa due più due Michele Di Chiacchio, presidente di Vasto golfo d’oro, consorzio che raggruppa 16 albergatori della riviera.
Se, nell’anno più duro per la stragrande maggioranza delle famiglie italiane, è facile prevedere un’estate di magra (la quinta consecutiva), il tempo incerto è una variabile imprevista e negativa, che ha già rovinato la settimana tra il 25 aprile e il primo maggio e probabilmente causerà effetti fortemente negativi anche a giugno, visto che nelle prenotazioni “la tendenza è al ribasso. La stagione non partirà prima del 22”, ossia nel fine settimana del Vasto air show, in cui è previsto l’evento clou delle Frecce Tricolori.
“Il 2 giugno non c’era nessuno”, dice Di Chiacchio. “Nelle scorse settimane abbiamo avuto arrivi sporadici di stranieri e nel prossimo week end un torneo di calcio porterà delle presenze. Ma si tratta di fattori sporadici, non in grado di risollevare un inizio negativo di stagione balneare. Parliamo di una flessione che si attesta approssimativamente attorno al 50% rispetto al 2012, che già stato un anno difficile“.
“Nelle prenotazioni su giugno, a maggio si è registrato un calo”, conferma Simone Lembo, direttore del settore turistico di Confesercenti. “Al momento, non abbiamo dati certi per quantificarlo, ma è chiaro che il tempo instabile è un fattore che incide molto negativamente sul turismo balneare. E poi, in un periodo di crisi, tanti turisti puntano sulla vacanza last minute e, sempre più spesso, last second“.
Posti di lavoro – Se è vero che le condizioni meteo faranno i capricci fino alla metà di giugno, i danni sul lavoro stagionale saranno pesanti in un settore in cui gli imprenditori turistici e i commercianti utilizzano largamente i contratti a chiamata: “Se non c’è gente, non si può assumere tutta la forza lavoro. Le assunzioni sono direttamente proporzionali alle presenze”, sottolinea Di Chiacchio. “Nei 16 alberghi consorziati con Vasto golfo d’oro, trovano occupazione mediamente 25 persone per ogni struttura ricettiva“, per un totale di 400 addetti, senza contare che a Vasto gli alberghi sono una quarantina. Se questa media generale riguarda tutti gli hotel, i posti sono mille. Un calo del 50% farebbe restare a casa almeno 500 persone. A questi bisogna sommare i dipendenti e gli stagionali di ristoranti, pizzerie, locali e negozi in genere, “ma anche i fornitori che, come noi, rischiano di subire le ricadute negative della tendenza al ribasso”.
Col lavoro che scarseggia, “riceviamo centinaia di curricula, telefonate e richieste dirette di lavoro, più degli scorsi anni, segno della fame di lavoro. Ma, se i turisti non vengono, non possiamo soddisfarle tutte. Non solo. Ci chiediamo anche quanto influiranno la Tares e la tassa di soggiorno di cui ancora si continua a parlare a Vasto nonostante questi chiari di luna. Eppure, mancano le cose essenziali, visto che non è stata neanche pulita la spiaggia”.
“E’ vero che l’instabilità atmosferica non aiuta le località balneari e non favorisce il lavoro a chiamata, come quello degli aiuti bagnino e dei baristi, ad esempio. Ma le nostre strutture – afferma Lembo – sono già in grado di offrire i servizi essenziali e hanno il personale minimo per non abbassare la qualità dell’offerta”. In attesa che il sole torni a splendere stabilmente sulla riviera e arrivino i primi turisti. “Per luglio e agosto – dice Lembo – le prime prenotazioni ci sono, in linea con lo scorso anno”.