Festa della Repubblica, ma sul “tetto” del Vastese, a 1168 metri di altitudine, sventola oggi il tricolore sabaudo. La provocatoria iniziativa è di un residente di Schiavi di Abruzzo,
Francesco Bottone, già socio dell’Unione monarchica italiana, che spiega così il senso della sua protesta: “Quanto accade oggi è grottesco e paradossale. Alla faccia della crisi e degli italiani ai quali si chiedono continui sacrifici, nella giornata di oggi, per festeggiare
un colossale imbroglio, si spenderà un fiume di denaro pubblico per inutili celebrazioni ufficiali.
I Prefetti, durante le allocuzioni di oggi, abbiano il coraggio di dire chiaramente agli italiani che la repubblica è un regime di fatto e non certo di diritto, atteso che né nel 1946 né mai la presunta vittoria repubblicana è stata ufficializzata dalla Cassazione. Facciano, dopo 67 anni di vergognoso silenzio, un’operazione verità. Dicano come sono andate realmente le cose. E cioè che nel 1946 milioni di italiani, gli esuli, i profughi, i prigionieri non ancora rimpatriati, i residenti nelle zone dell’Istria e della Dalmazia, non furono messi in grado di votare al referendum e di fatto non parteciparono al voto per scegliere tra monarchia e repubblica.
Il Governo di autoinvestitura allora in carica, senza attendere la proclamazione dei risultati da parte della suprema corte di Cassazione e con migliaia di ricorsi sui brogli ancora pendenti, quindi con un vero colpo di Stato, dichiarò, senza averne potere, il passaggio dalla Monarchia alla repubblica. Oggi, nelle piazze, spendendo soldi pubblici, si continua a celebrare quel colpo di Stato. Il tricolore sabaudo che garrisce al vento dell’Alto Vastese vuol ricordare quel sopruso”.