Ha concluso l’ennesima stagione da protagonista in campo, guidando le sue giovanissime compagne della BCC San Gabriele alla salvezza nel campionato di serie C. Definirla la sportiva vastese più importante della storia della città non sembra certamente un azzardo, per quello che ha rappresentato e continua a rappresentare per il movimento pallavolistico. Caterina De Marins, 42 anni compiuti a dicembre, è pronta a lasciare il mondo del volley giocato per dedicarsi esclusivamente al ruolo di allenatrice. Ma la speranza, per la società vastese, le sue compagne e i tanti appassionati che da anni ne seguono le gesta, è quella di vederla festeggiare in campo anche le 43 primavere.
Nell’ultima gara di campionato hai giocato da libero. Potrebbe essere una soluzione per allungare ancora di un anno una carriera fin qui lunghissima?
Non penso. L’ho fatto un po’ perchè mi faceva male la caviglia e poi per far giocare le altre attaccanti, per dare soddisfazione alle ragazze. Ma non credo sia una cosa praticabile in futuro. E poi il ruolo di libero non mi piace. Ci ho giocato due anni, a Napoli in serie A, perchè era giusto provare questa opportunità. Avevo avuto offerte per continuare a giocare come libero in A ma ho rifiutato. Ho l’indole dell’attaccante quindi mi annoierei a difendere solo.
Sono almeno un paio di stagioni che dici di voler smettere, poi alla fine il richiamo del campo è più forte?
Siamo partiti in questa stagione con l’idea che avrei dovuto giocare solo alcune partite, quelle che erano alla nostra portata e avrei potuto dare una mano alle ragazze. Alla fine erano tutte alla nostra portata e le ho giocate tutte. Ma penso che ormai sia arrivata la fine, anche se loro (Marcovecchio in primis, ndr) ci provano sempre a farmi restare un altro anno. Adesso mi riposo anche se, devo dire la verità, l’anno non è stato stressante. L’anno scorso ho avuto più problemi fisici, mentre quest’anno è andata bene.
In campo ti abbiamo visto sempre con una grande grinta. Gli anni passano ma la voglia di vincere sempre resta?
Quando gioco ho sempre la mia carica agonistica e quando le cose non vanno mi innervosisco. Magari dopo questi anni dovrei anche aspettarmi che con ragazze giovani alcune cose non vengono, che ci possono essere alcuni problemi durante la partita, ma in me c’è sempre questo perfezionismo. E’ chiaro che presa dalla partita pretendo qualcosa in più dalle ragazze anche se magari oggettivamente non possono darlo.
Hai 42 anni, tutti sperano che giochi almeno fino a 43. Potresti battere qualche record di longevità agonistica?
Beh, di giocatrici che hanno giocato tanto ce ne sono. C’è Paola Lapiano, che gioca ancora ed ha 5 anni più di me. Sabrina Bertini ha giocato fino a due anni fa.
Sentendo anche Ettore e qualche dirigente la sensazione è che alla fine ti ritroveremo al via con la maglia numero 9.
Vediamo quello che c’è da fare qui. La cosa importante è far crescere questa società. Oggi penso che il contributo maggiore debba darlo nell’allenare le ragazzine.Il lavoro è tanto, poi se ci sono tempo e voglia vedremo.
Nella BCC San Gabriele c’è la nuova De Marinis?
Di ragazze alte non ne abbiamo. Anche io non sono molto alta, ma alla loro età avevo delle doti di forza, velocità ed elevazione che oggi oggettivamente non ci sono. Ma le cose cambiano, si gioca in maniera diversa. Sicuramente abbiamo dei buoni gruppi, il 96/97 e il 2000, che possono fare molto bene. Stiamo cercando di ricreare anche un gruppo 2002/2003, con le ragazzine più piccole.
Arrivano belle soddisfazioni anche dalla panchina.
Quest’anno non sono stata protagonista con le “mie” squadre, perchè il gruppo che ho cresciuto io ha giocato insieme a me in serie C, quindi è stato più Ettore ad occuparsene come allenatore. Mi sono dedicata molto ai centri Cas, alla scuola, e voglio continuare a farlo. Penso che il maggiore impegno degli allenatori e le maggiori energie debbano essere impegnati nel settore giovanile. Noi siamo una squadra che si compensa bene, credo che poche società in Italia possono vantare uno staff tecnico come il nostro. Ettore e Maria Luisa hanno tanta esperienza come allenatori, io un po’ di meno ma ho più esperienza di campo. Maria Luisa è un’allenatrice esigente, richiede impegno, sacrifici, ma alla fine i risultati arrivano.
Insomma, l’anno prossimo le avversarie dovranno preoccuparsi ancora di te?
Questo non lo so. Io spero che dovranno preoccuparsi delle nostre ragazze che disputeranno la serie C, trovandole ancora più migliorate. Dalla loro parte hanno la giovane età e già quest’anno hanno fatto un buon salto di qualità. Dopo l’esperienza in prima divisione sono salite di due categorie e hanno dimostrato di sapersela cavare. Le avversarie devono pensare che queste ragazze miglioreranno ancora quindi daranno loro filo da torcere.