Il materiale raccolto è talmente tanto che non è bastato un camion a caricarlo tutto. Ancora una volta i vastesi si sono dimostrati generosi nei confronti delle persone che ne hanno bisogno e hanno donato davvero tante cose per le popolazioni del Kosovo. A lanciare l’iniziativa è stato Nicola Del Prete, appuntato scelto dei Carabinieri, da 3 mesi in servizio all’ambasciata di Pristina, dove resterà per 4 anni. “Inizialmente dovevamo trasferirci lì tutti quanti – spiega la moglie Sylvie Clotilde Del Casale -, e così era stato prenotato il camion per questo trasloco. Poi però abbiamo pensato che i nostri figli, Alessandro e Samuel fossero troppo grandi per trasferirsi in un Paese straniero. E così gli effetti personali da portare in Kosovo erano solo quelli di mio marito, ma il camion era grande. Per questo lui, dopo aver visto la situazione di difficoltà di tanta gente, ha pensato di utilizzare questo viaggio per poter far arrivare materiale da donare alle persone povere”.
Dall’idea all’azione il passo è stato breve. Sylvie ha coinvolto amiche, insegnanti, associazioni. Ed è scattata la gara di solidarietà. In tanti si sono impegnati per donare viveri, prodotti per l’igiene, abbigliamento. Tutto è stato sistemato nei magazzini della TMC di Punta Penna, grazie alla disponibilità di Pierino e Gabriele Tumini. Ieri mattina i pacchi sono stati caricati sul camion della Antonini & Faraoni di Roma, che si occuperà del trasporto. Tanti cartoni non sono entrati nel camion, ma una colonna mobile dei Carabinieri che nei prossimi giorni partirà da Brindisi farà tappa a Vasto per caricare tutto ciò che è rimasto.
Mentre Sylvie e la sua amica Anna Rita D’Alessandro, che l’ha aiutata in questa iniziativa, stanno caricando gli scatoloni, arriva la telefonata di Nicola. “Qui a Pristina ho avuto modo di vedere come sia diffusa la povertà – ci spiega – e così ho pensato di sfruttare questo viaggio del camion per far arrivare da Vasto tanto materiale da distrubuire a chi ne ha bisogno. Una volta arrivata qui la merce sarà la cooperazione italiana ad occuparsene e a destinarlo a famiglie bisognose, agli orfanotrofi, al centro Don Bosco, alla Croce Rossa. C’è tanta gente da aiutare, perchè dopo la guerra non esistono vie di mezzo. Ci sono le persone che stanno bene e quelle che sono davvero povere”.
Anche le persone che hanno un lavoro in Kosovo vivono situazioni di difficoltà. “Ci sono persone che lavorano 12 ore al giorno e hanno uno stipendio di 200 euro al mese”. Tra i tanti pacchi presenti nel magazzino in attesa di essere caricati ce ne sono alcuni con delle etichette particolari. “Ci sono due famiglie che ha conosciuto Nicola, perchè lavorano in supporto all’ambasciata, – spiega Sylvie- a cui abbiamo dedicato un’attenzione speciale”.
Tante sono le persone che si sono impegnate in meno di due mesi per raccogliere tanto materiale. “A tutti vogliamo dire un grande grazie, anche a nome di chi riceverà questi doni: Emma Columbro, Olivia La Palombara, Cosimo Putignano, il gruppo comunale di Protezione Civile di Vasto, i Baschi Azzurri Abruzzo Onlus Vasto, Cristina Cogliati, Piera Secondo, il Conad, la cartolibreria Universal, Maria Pia Di Carlo, i genitori gli insegnanti e il personale ATA delle scuole Ritucci Chinni, Martella e Rossetti, Coro Polifonico Histonium, la parrocchia San Marco e la parrocchia San Paolo“.