Colpevole di violenza privata e maltrattamenti nei confronti della sua ex convivente di 65 anni. Non colpevole di violenza carnale e lesioni. Un cinquantenne, A.D., è stato condannato a un anno e mezzo di reclusione dal Tribunale collegiale di Vasto, composto dal presidente, Antonio Sabusco, e dai giudici a latere Giovanni Falcione e Michelina Iannetta.
I magistrati erano chiamati a giudicare la condotta dell’uomo nei confronti della donna con cui ha vissuto per dieci anni. Una convivenza contraddistinta da alti e bassi, litigi e riappacificazioni, con l’imputato che, secondo l’accusa, era un padre padrone. Fino a quando il rapporto si è interrotto definitivamente quando la vittima ha denunciato il suo ex per un un episodio grave.
Un giorno l’uomo, mentre era alla guida, ha visto la donna dentro la sua auto. In base alla ricostruzione dei fatti emersa dal processo, il 50enne si è messo di traverso, ostruendole la strada, costringendola a scendere e a salire a forza nella sua auto. Poi, secondo l’accusa, una volta giunti in un posto appartato, si sarebbe consumata la violenza sessuale. Il pubblico ministero, Giancarlo Ciani, ha chiesto una condanna a 7 anni di carcere.
“Ma non si può parlare di violenza sessuale perché la donna in quel momento era consenziente”, è la tesi sostenuta dall’avvocato difensore, Angela Pennetta. “Questa ricostruzione dei fatti è stata accolta dal collegio giudicante, che ha condannato il mio assistito a un anno e mezzo di reclusione, pena sospesa, per maltrattamenti e violenza privata, escludendo però che l’uomo abbia commesso i reati di lesioni e violenza sessuale”.