Altri licenziamenti annunciati nella zona industriale della Val Sinello. Dopo il tessile e il metalmeccanico, in crisi ormai da cinque anni, ora tocca anche al settore chimico. Una multinazionale statunitense che sindacati definiscono “in salute” ha annunciato 17 licenziamenti, 6 dei quali nella fabbrica di Gissi, dove si producono rivestimenti e resine.
“Lo scorso 6 marzo la direzione di Arkema Coatings Resins srl ci ha comunicato la volontà di riorganizzarsi aprendo una procedura di mobilità per il licenziamento di 17 persone, 11 per lo stabilimento di Boretto e 6 per lo stabilimento di Gissi.
Le relazioni industriali con l’azienda si sono arrestate dopo alcuni incontri presso Unindustria Reggio Emilia, dove ci sono state fatte solo provocazioni su elenchi di posizioni individuate e buone-uscite, che abbiamo respinto.
La vertenza si sposta inevitabilmente sui tavoli del Ministero e l’azienda vorrà scaricare sulla collettività (italiana) questa sua manovra”, prevedono Giuseppe Rucci e Franco Zerra, segretari di Filctem Cgil e Femca Cisl.
“La società è in salute, riteniamo anche per merito nostro e richiediamo il mantenimento dei posti di lavoro. Lo dimostra anche il premio del contratto integrativo per il 2012.
L’attenzione al profitto degli azionisti non può prescindere dalla responsabilità sociale, come richiama la nostra Costituzione.
Già molti lavoratori interinali non hanno visto rinnovato il loro contratto”.
“Non possiamo accettare di essere licenziati perché previsto nei budget di qualche super-manager di Parigi o della North Carolina”, protestano i dipendenti della fabbrica di Gissi.
“Nonostante le continue sollecitazioni, l’azienda non ci ha fornito nessuna indicazione sul modo in cui gli stabilimenti affronteranno il futuro in termini di piano industriale dettagliato, evidenziando di fatto incertezza per tutti i lavoratori non coinvolti dall’attuale procedura.
Per tutto questo, martedì 7 maggio scioperiamo con presidio davanti alle sedi aziendali (giornalieri prime 4 ore, turnisti ultime 4).
Questo comunicato viene diffuso alla popolazione, alle autorità locali, agli organi d’informazione, oltre che ai colleghi degli stabilimenti di Rho, Marghera e Spinetta Marengo, chiedendo a tutti di partecipare e sostenere questa mobilitazione”.