Il cantiere del complesso residenziale Itaca, costruito dalla D’Alessio costruzioni, società campana, lungo via Istonia, verrà dissequestrato. E’ uno dei provvedimenti della sentenza di primo grado pronunciata ieri dal giudice monocratico del Tribunale di Vasto, Antonio Sabusco. Una vicenda, quella del complesso residenziale, composto da 4 palazzine, che risale al 2007, quando dopo le indagini condotte dai carabinieri, vennero apposti i sigilli per un contestato abuso edilizio, cosiddetto “completo”. Ai costruttori venne contestata la violazione dell’articolo 44,1° comma lettera B del DPR 380/2001, che implica l’assenza di concessione edilizia o la non conformità di quanto realizzato. L’accusa, sostenuta dal procuratore Prete in qualità di pubblico ministero, aveva indicato l’origine della violazione nel rilascio della concessione da parte degli uffici comunali.
Tredici gli imputati, tra costruttori, legali rappresentanti e dirigenti e funzionari del Comune di Vasto. Dopo vari passaggi tra dissequestri e nuovi sequestri, si è giunti a questa sentenza, che ha visto una parte degli imputati condannata ed altri assolti. Sono stati assolti Graziano Simoniello ed Antonio Garofalo, tecnici dell’impresa. Assolti anche tutti gli imputati appartenenti agli uffici comunali: Alfonso Mercogliano, Giuliano Fariello, Pasquale D’Ermilio e Francesco Salvatorelli, poichè “il fatto non costituisce reato”.
Assolti anche Arcangelo D’Alessio, Maurizio Gallicola e Generoso De Luca dall’accusa di aver violato i sigilli apposti al cantiere. Inoltre, anche Luciano D’Alessio, difeso dall’avvocato Giovanni Di Santo, indicato come amministratore di fatto dell’azienda, è stato assolto per non aver commesso il fatto.
Diversa la posizione degli altri imputati della ditta costruttrice. Il giudice li ha condannati, anche se riducendo le pene chieste dal p.m. in sede di dibattimento. Le condanne sono per Raffaele D’Alessio (7 mesi di reclusione e ammenda di 1200 euro), Luisa Perrone (5 mesi e 13mila euro di multa), e Arcangelo D’Alessio (2 mesi e 12mila euro di multa), che nel tempo si sono succeduti come legali rappresentanti della società. Per Stefano Burgan, direttore dei lavori, la condanna a 5 mesi di reclusione e 13mila euro di ammenda. Tutte le pene, con la concessione delle attenuanti generiche, sono sospese.
Sabusco, nella sua sentenza, ha poi ordinato il dissequestro “dei corpi di fabbrica e la riconsegna agli aventi diritto e ne ordina la demolizione nei limiti di cui alle contestate violazioni e fatti salvo, in ogni caso, i diritti legittimamente acquisiti da terzi”. Considerato che una buona parte degli appartamenti era stata venduta, e alcuni proprietari avevano la possibilità di utilizzarli, di fatto le palazzine non verranno abbattute.
Quindi il Tribunale di Vasto, seppur la contestazione di reato traeva origine da presunte irregolarità nel rilascio delle concessioni, ha ritenuto regolare il comportamento dei funzionari comunali, mentre ha condannato quelli della ditta. Per questo l’avvocato Di Santo ha annunciato che presenterà ricorso in appello, dopo aver letto il dispositivo della sentenza. “Nutro più di una perplessità sul dispositivo e sulla motivazione che potrà reggerlo adeguatamente – commenta il legale vastese. Per questo presenteremo il nostro ricorso, una volta letto ciò che il giudice ha scritto per motivare questa sentenza di primo grado”.