Capita raramente di sentire un portiere dire che il suo idolo sia un giocatore di movimento, soprattutto un attaccante come Antonio Cassano, poi conosci un po’ quel portiere, lo vedi in allenamento e capisci il perchè. Antonio Junior Cialdini è una delle promesse sfornate dal vivaio della Virtus Lanciano, ma oltre ad essere un giocatore di prospettiva, è anche un ragazzo molto estroso, dentro e fuori dal campo. Chiedere per conferma a Mimmo Albanese, il magazziniere della Vastese, che è stato travolto dalla sfrontata vitalità e dalla simpatia, a volte irriverente, del giovane portiere biancorosso. Anche il mister e i compagni di squadra confermeranno l’esuberanza tipica del ruolo, insieme alla quale c’è già una forte personalità.
Nato a Lanciano nel 1993, Antonio ha da poco compiuto 20 anni, ma ha già alle spalle importanti esperienze con le maglie di Teramo, Miglianico e Brindisi in Serie D, oltre a quelle nelle giovanili di Lanciano, Siena e Lecce. A Vasto è arrivato a metà febbraio per prendere il posto di un mostro sacro come Massimo Marconato, una responsabilità non da poco che non lo ha affatto spaventato, anche grazie all’incoscienza tipica della sua età. In 9 presenze in campionato ha subito 6 gol, poco impegnato per via di una difesa forte, quando c’è stato bisogno di lui si è sempre fatto notare in positivo. Avrebbe all’attivo un rigore parato contro il Lauretum, se l’arbitro non avesse fatto inspiegabilmente ripetere il penalty, poi finito in rete. Vasto ha sempre avuto una grande tradizione di portieri, lui potrebbe farne parte, ma dipenderà anche dalle sue scelte future, le premesse ci sono tutte.
Sei arrivato a Vasto voluto da mister Di Santo.
Lo conoscevo di vista perchè lo incontravo quando Mattia giocava nelle giovanili della Virtus Lanciano, ma non personalmente, non avevamo confidenza. Un giorno mi ha contattato e ho deciso di accettare questa sfida. E’ stato chiaro sin da subito, per lui il titolare ero io, mi ha dato grande fiducia dall’inizio, è un grande, ci fa divertire e allenare bene.
Hai avuto qualche timore?
A Vasto è risaputo che si vuole vincere e quando hai un obbligo di questo tipo, in qualunque categoria, non è mai facile. Io volevo fortemente vincere, sono venuto per quello e sono felice di aver dato il mio contributo al rilancio di questa gloriosa squadra.
Come è stato l’impatto con la squadra?
Quando sono arrivato non conoscevo nessuno, non mi aspettavo di trovare un ambiente di questo tipo, le cose non stavano andando bene, ero l’ultimo arrivato, ma Avantaggiato mi ha subito messo a mio agio parlandomi e spiegandomi tutta la situazione. Non so perché all’inizio ho pensato che Soria mi trattasse male, perché non mi calcolava, invece dopo la prima partita mi ha subito dato aiuto e sicurezza e devo dire che non pensavo fosse così forte, mi ha stupito molto, io pensavo fosse scarso, invece è uno che può giocare da solo per quanto è forte, ci fa da solo, mi raccomando scrivi proprio così!
E con l’altro portiere e preparatore Michele Radunanza?
Michele mi ha sempre aiutato, senza farmi mancare mai nulla e nonostante giocassi io mi ha sostenuto, peccato sia ormai finito come allenatore e come portiere…scherzo…oltre ad essere un grande portiere è un grande preparatore.
Con chi ha legato di più?
Con Pantalone e Mattia Di Santo, siamo stati in televisione insieme a scherzare, ma anche con Luongo, è un grande capitano. Mattia per due anni l’ho visto a Lanciano, Pantalone invece appena arrivato mi ha detto di sedermi vicino a lui nello spogliatoio, è nata una grande amicizia con entrambi e poi c’è la foto che pubblichiamo su Facebook, nata per scherzo, diventata scaramanzia che ci ha portato bene.
Qual è stata la forza della vastese?
Il grande gruppo più un allenatore che gli ha dato armonia, ha fatto emergere al meglio le nostre caratteristiche e i risultati lo hanno confermato, quando uno è tranquillo rende di più.
Non avevi mai giocato in Promozione e nemmeno in Eccellenza, hai avuto qualche difficoltà?
Nessuna, abbiamo una squadra così forte che a volte ho subito un tiro a partita.
E’ stato il tuo primo campionato vinto in prima squadra, lo volevi tanto e finalmente ci sei riuscito.
Sì, a parte quello con gli Allievi del Lanciano, nella mia città, fu un’emozione indescrivibile, con degli amici, ci siamo divertiti, vedere tutte quelle persone esultare e sapere che oggi se ne parla ancora mi fa venire i brividi. E’ stato bello anche trionfare qui e vorrei proseguire a vincere tutto il possibile per fare felice questa gente che se lo merita, mi auguro sia solo l’inizio di tante altre vittorie. Voglio complimentarmi con tutti quei tifosi che ci sono stati sempre, sia in casa che in trasferta, e ringraziarli, è difficile che una piazza come Vasto possa accettare e adattarsi a certe categorie, perché è vero che merita palcoscenici più alti, almeno la Serie D.
Hai un idolo al quale ti ispiri?
Il mio idolo è Antonio Cassano, mi ispiro a lui, so che è strano per un portiere ma è così. Tra i portieri uno che mi piace molto è Marchetti.
Il tuo futuro dove sarà?
Mi hanno già proposto di rimanere e io vorrei, mi trovo benissimo, vediamo, nel calcio bisogna aspettare sempre per capire ciò che succede, ne parleremo insieme e decideremo.
Hai qualche rimpianto?
Ho commesso degli errori, è dipeso da tanti fattori, sono andato via da Lanciano a Teramo, per delle incomprensioni con l’allenatore, mi sarei dovuto comportare diversamente, ora forse avrei qualche presenza in più in categorie superiori, ma sono felice di essere qui. Vorrei prendermi una rivincita sulla mia ex società che ha creduto poco in me, ma c’è da dire che anche io ho fatto alcune scelte sbagliate, ci ho messo del mio.
Vuoi ringraziare qualcuno?
La mia famiglia, mio padre e mia madre che mi hanno sostenuto in ogni momento, nonostante qualche difficoltà e l’amico e procuratore Francesco Bevilacqua che è stato uno dei pochi ad aver sempre creduto in me.