Quando sono arrivati i militari, Rubin Talaban ha tentato di fuggire, ma prima di lanciarsi da un balcone al secondo piano dell’edificio, si è arreso. Aveva già la valigia pronta per fuggire in Albania, che avrebbe raggiunto in automobile, risalendo la costa adriatica fino a Trieste per poi espatriare. Con lui i carabinieri hanno arrestato due fratelli, anche loro albanesi, Arlind e Arvid Spahija, rispettivamente 20 e 22 anni, che lo avevano ospitato: i due, già noti alle forze dell’ordine, erano stati arrestati nei mesi scorsi dai carabinieri perchè accusati di una serie di scippi ai danni di anziane di San Salvo. I fratelli, ora a disposizione del pubblico ministero di Vasto, Giancarlo Ciani, saranno processati domani in tribunale a Vasto con rito direttissimo per favoreggiamento.
Rubin Talaban, in carcere a Vasto, sarà presto trasferito nelle Marche, a disposizione del procuratore capo di Pesaro, Manfredi Palumbo e del titolare delle indagini, Monica Garulli. Sotto inchiesta c’è il presunto mandante dell’aggressione con l’acido ai danni di Lucia Annibali: l’avvocato pesarese che avrebbe inteso punire la collega che l’aveva lasciato una volta scoperto che aveva già una relazione con un’altra donna da cui aspetta un figlio. Quattro giorni fa era stato fermato dai carabinieri di Pesaro l’altro presunto esecutore dell’aggressione, il pregiudicato albanese Altistin Precetaj, 28 anni. A San Salvo Marina Rubin Talaban era di passaggio e ha trovato ospitalità negli ultimi giorni grazie alla fitta rete di conoscenze che aveva tra i connazionali abruzzesi. I due fratelli nei guai per favoreggiamento hanno regolare permesso di soggiorno e il padrone di casa era all’oscuro di tutto.
Gianni Quagliarella