Un allenatore coinvolgente, una moglie presidentessa, uno staff tecnico di tutto rispetto e un gran bel gruppo di amici con la passione per il pallone, tutto questo è il Real Tigre, un concentrato di allegria e spensieratezza fuori dal campo, grinta e capacità dentro.
“Abbiamo tanti tifosi che ci seguono, ma ci sono anche tanti tirapiedi, noi siamo così, o ci ami o ci odi”, diceva ad ottobre Simonetta Baiocco, quando forse nemmeno lei si sarebbe immaginata un finale del genere. Una vittoria che parte da lontano, nell’estate del 2009, quando sotto l’ombrellone dello stabilimento balneare di famiglia nasce questa squadra che ha vinto tre campionati consecutivi, arrivando dalla Terza Categoria alla Promozione.
A Simonetta, domenica tesa anche sul 2-0, non sembra vero, un passato da ex dirigente del Vasto Marina, un papà patron della Pro Vasto, in casa Baiocco si mastica calcio da anni, lei la domenica va in panchina con suo marito Antonio, l’allenatore. Con loro Antonio Chiavaro, Amedeo Nanni, Simone Di Domenico, Marco Sisti, Pierluigi Sabatini, Orlando Catanesi, Rossano Torino, Stefano Ruzzi e Giovanni Trentino, lavorano nell’ombra, ma il loro apporto è fondamentale. Non si arriva in Promozione senza delle persone così preparate e appassionate, senza un gruppo di ferro dove tutti si sentono coinvolti, gente che lavora durante la settimana e cambia i turni per esserci. Anche ieri qualcuno ha staccato alle 15 e alle 16.30 era in campo, senza aver nemmeno pranzato, solo per amore del calcio e di questo gruppo.
Non si va in Promozione senza giocatori di un certo livello, l’uomo di stile Peppe Sottile, il portiere Smerilli, un leader della difesa come Vetta, i due fratelli Simone e Andrea Carlucci, Manzi, Sabatini, l’instancabile Spadaccini, Di Foglio, Mastrangioli e il trio del gol, l’attacco atomico: Madonna, Ferrazzo e Sputore, 56 reti in tre. Ma non solo, sarebbe riduttivo limitarsi a loro, il gruppo è vincente anche grazie a quelli che giocano meno ma danno sempre il massimo, come Menabuoni e Portellini, Bogatsu, Sanconcordio, Romilio, De Foglio, Santini, Bozzelli, Lammanda. Chi non va in campo tifa per chi ci va, tutti hanno dato un importante contributo. Compresi i tifosi che ormai organizzatissimi, seguono anche in trasferta, approfittando dell’occasione per degustare le specialità tipiche di agriturismi e ristoranti.
A guidare la truppa Antonio Liberatore detto la tigre, leader carismatico e grande trascinatore, il Mourinho dei dilettanti, 12 campionati vinti tra campo e panchina, ma zemaniano per vocazione: “All’attacco, giochiamo sempre all’attacco, non siamo capaci di difendere e vogliamo imporre il nostro gioco” ama ripetere. Dal portoghese ha ripreso la capacità di gestire il gruppo, tutti sono utili alla causa e tutti sono dalla sua parte. In panchina ricorda Conte, grinta e carattere: non si molla di un centimetro, mai. Sente molto la partita ed è stato costretto a saltare qualche gara per squalifica: “Meglio così, ho notato che quando non ci sono i miei rendono il doppio”, il bicchiere per lui è sempre mezzo pieno.
La dimensione resterà la stessa, amicizia e qualche rimborso, niente spese folli o stipendi, il calcio in queste categorie per il Real Tigre deve essere così, i dirigenti e i calciatori di professione non servono. Risultato? Il Real combatte contro il Borrello, la corazzata favoritissima alla vigilia che ha speso parecchi soldi e vince. Se si perde nessun dramma, le feste con amici, mogli, fidanzate e figli a casa del mister ci saranno comunque, il calcio è un gioco da non drammatizzare. E’ la vittoria dell’allegria, quando passi dal San Tommaso o Marinacanà, come lo chiamano loro, è difficile che non ti venga voglia di giocare a pallone.
Scherzi e battute non mancano e con questo spirito si va avanti quotidianamente, sempre concentrati, con le pagelle del mister sul gruppo Facebook, con le prese in giro, le caricature, le foto e i video, e poi Ciccio, il roscio, i capelli di Romano e il linguaggio tigrato ormai di moda: La mette dentro Madonna? Li vince i campionati la tigre? Così il sogno è diventato realtà e la favola va avanti, ma in Promozione non ci andranno per fare le comparse, questo è poco, ma sicuro.