“Crediamo non ci debbano essere limiti di orario, ma soglie di decibel da rispettare. Si deve trovare subito un compromesso per conciliare le esigenze di vastesi, turisti e giovani che vogliono divertirsi. Il fastidio non è dato dalla musica in quanto tale, ma dal volume“. Affrontare ora il problema dell’intrattenimento musicale all’aperto, evitando che si arrivi in piena estate, come ogni anno, al braccio di ferro con i gestori dei locali. Lo chiede all’amministrazione comunale di Vasto Marco di Michele Marisi, responsabile di Giovani in movimento, l’associazione che raggruppa i movimenti giovanili di centrodestra.
“E’ necessario – afferma – che questo tema emerga ora e che il Comune assuma un orientamento preciso. Non come è avvenuto nell’ultimo biennio, in cui sono state emanate due ordinanze per ogni estate: nel 2011, un provvedimento di stop della musica a mezzanotte e mezza e poi, dopo le proteste, un secondo che prolungava l’orario fino all’una; nel 2012, una prima ordinanza che prevedeva il limite all’una di note e una seconda che diversificava gli orari, alle 3 per Vasto Marina e all’una per il centro storico. Non si può fare distinzione tra la riviera e la città antica: la città è una e una sola. Il problema non è la musica, ma il volume della stessa. Dunque, il limite non deve essere sull’orario, ma sui decibel. L’amministrazione Lapenna non metta i bastoni tra le ruote ai privati, che già devono affrontare le ristrettezze della crisi economica, né il Comune può costringere vastesi e turisti al silenzio. Questa città non può permettersi che residenti e vacanzieri emigrino di sera in altre località turistiche vicine.
Per i locali l’estate è l’occasione per prendere una boccata d’ossigeno”, ammonisce di Michele Marisi, secondo cui “bisogna intervenire severamente sui decibel, affiancando ai limiti controlli e sanzioni severe nei confronti di chi non rispetta le regole. In ogni caso, si decida subito. Non è pensabile che ogni anni ci si ritrovi a fare tutto negli ultimi giorni. Stesso discorso per il calendario delle manifestazioni estive. E’ assurdo che San Salvo, una città di 20mila abitanti, meno della metà di Vasto, e con potenzialità turistiche inferiori, abbia presentato la Notte Bianca con largo anticipo e da noi, invece, non si sa nulla della stagione turistica.
A Vasto esiste una politica amministrativa ciclica, che ogni anno si interroga sulle stesse questioni senza trovare soluzioni definitive: musica dal vivo, isola pedonale, mancanza d’acqua potabile, scarichi a mare. Si volti pagina – protesta il responsabile di Gim – perché non possiamo fare turismo pensando ogni anno agli stessi problemi piuttosto banali, che potrebbero essere risolti in pochi giorni, invece di pensare alle grandi questioni, ossia come vendere il prodotto Vasto e garantire adeguati servizi pubblici e privati”.