Il Partito democratico non arretra di un millimetro. Ieri sera il direttivo ha sancito la linea ufficiale che i democratici terranno in questa delicatissima fase di crisi politica che mette in bilico l’amministrazione comunale di Vasto a poco più di venti giorni dall’ultima data utile per approvare in Consiglio comunale il rendiconto consuntivo. Senza il via libera all’indispensabile documento di bilancio, tutti a casa ed elezioni anticipate. Nella sede di piazza del Popolo, i dirigenti hanno trovato la quadra interna dopo le divisioni emerse durante la cena di mercoledì scorso.
E’ stato il sindaco, Luciano Lapenna, a tirare le somme al termine del confronto, convocato per le 16 dal segretario, Antonio Del Casale. I dirigenti hanno conferito mandato al primo cittadino di confermare gli assessori del Pd, che sono tre (Vincenzo Sputore, Lina Marchesani e Nicola Tiberio) e ha dato il via libera all’ingresso in Giunta di un assessore socialista e al rimescolamento delle deleghe. Ma il Partito democratico non intende fare nessun passo indietro: a far posto al Psi e, dunque, a perdere un assessore dovrà essere uno dei monogruppi, cioè i partiti e le forze politiche che hanno un solo consigliere comunale. Sono tre: Giustizia sociale (consigliere comunale Luigi Marcello, assessore Mario Olivieri), Rifondazione comunista (consigliere comunale Paola Cianci, assessore Marco Marra) e i fuoriusciti dell’Idv, che hanno dato vita al gruppo misto (consigliere comunale Elio Baccalà, assessore Antonio Spadaccini). Una posizione che, però, rischia di creare ulteriori malumori e divisioni nel centrosinistra. Qualsiasi scelta di Lapenna scontenterà qualcuno. Il sindaco, intervenendo prima delle conclusioni del segretario, si sarebbe anche riservato un ulteriore spazio di manovra per cercare di uscire dalla situazione di stallo.
Il direttivo del Pd ha approvato all’unanimità la linea politica scaturita dal dibattito.