E’ stata Vasto ad ospitare l’unica tappa abruzzese della Carovana Antimafie, iniziativa nata nel 1994 da un’idea dell’Arci Sicilia. Da allora, ogni anno, o carovanieri hanno girato l’Italia portando il loro messaggio di legalità e giustizia, caratterizzandosi ogni anno per una tematica differente. Ad accogliere i due carovanieri, Marco e Dario, c’erano il responsabile Arci di Vasto, Lino Salvatorelli, il referente del presidio di Libera, Francesco Del Viscio, l’assessore Marco Marra, i delegati regionale e locale della Cgil, insieme al dirigente del Palizzi, Gaetano Fuiano e tanti studenti che hanno riempito l’aula magna “Maurizio Natale”.
E’ stato proprio Fuiano a dare il benvenuto, lanciando un messaggio di istruzione e cultura come strumenti per mantenere alta la legalità, rifacendosi agli scritti di don Lorenzo Milani: “Se uno ha la testa che funziona mai nessuno potrà sottometterlo”.
Lino Salvatorelli ha ricordato come “la legalità è indispensabile. Quest’anno l’attenzione è rivolta agli aspetti economici legati all’attività delle mafie. Ogni anno sono circa 500 i miliardi sottratti allo Stato dalle attività illegali”.
L’assessore Marra ha detto agli studenti. “Il messaggio che la Carovana porta a Vasto è importante. Ci vuole la capacità di reagire allo stato delle cose e pensare che questo territorio è vostro”. Marra ricorda anche la vicenda della villa in via Dei Bontempi, confiscata alla criminalità organizzata e per cui è in corso l’iter per la trasformazione in casa famiglia. Su questi aspetti si sofferma anche il responsabile della Cgil. “Occorre migliorare ed accelerare i tempi burocratici che passano dalla confisca al nuovo impiego del bene”.
Francesco Del Viscio ha ricordato come “Libera – Associazione contro le mafie – si propone di costruire la cultura della legalità. Quando vi svegliate la mattina la prima grande scelta da fare, ogni giorno, è da che parte stare, la scelta tra un comportamento legale (come può essere semplicemente quello di andare a scuola e fare il proprio dovere di cittadino) o uno illegale”.
La parola è poi passata ai due carovanieri, che stanno viaggiando lungo lo stivale, da Sud a Nord. “Prima lo facevamo da Nord a Sud – ricorda Dario -. Ma oggi è questo il percorso della criminalità organizzata”. Parlando dei beni confiscati emerge come uno dei grandi problemi sia legato alle aziende, “dove ci sono i lavoratori che non c’entrano niente con le attività criminose dei proprietari, ma in seguito alla confisca si ritrovano senza lavoro. Ecco perchè stiamo portando avanti anche una raccolta di firme per porre rimedio a queste situazioni. Risolvere un problema legato ad un’azienda non vuol dire doverne creare un altro”. La carovana si muove portando con sè delle storie, delle testimonianze, e raccogliendo dai giovani che incontra tanti spunti che poi diventano un diario di viaggio. “La scuola è lo strumento principe nella crescita della cultura della legalità. Per chi si vuole impegnare, anche nel piccolo, ci sono tante cose da fare”.
Foto – Carovana Antimafie a Vasto
Carovana Antimafie a Vasto.