Quando si hanno i paraocchi come li hanno i cavalli di Roma che devono solo accompagnare i turisti lì dove dice il vetturino, è difficile comprendere qualcosa, perché se ti si chiede di guardarti attorno, risulta difficile, non fosse altro per il fatto che i paraocchi non ti consentono di vedere accanto. Come per i cavalli, così accade spesso per le persone che hanno i paraocchi di ideologie che impediscono intimamente di dire che quella cosa è giusta perché – e solo perché – l’ha proposta qualcuno che non è della tua stessa parte politica. Pochi temi come quello della sicurezza e nello specifico quello dei ‘Volontari per la Sicurezza’, hanno subìto un ostracismo da parte di chi la pensa diversamente dal Ministro che, nel 2009, con una legge, stabilì che in tema di sicurezza l’ausilio dei volontari potesse essere un valido contributo.
Mi fa specie sentire chi leva gli scudi contro una iniziativa di volontariato in tema di sicurezza. Perché se esiste il volontariato durante le emergenze terremoto, dopo gli alluvioni e per i disastri ambientali, piuttosto che nella tutela dell’ambiente, non vedo perché non possa esistere una forma gratuita di supporto alla tutela della persona. E non si tratta di sostituirsi alle Forze dell’Ordine o di considerarsi organici alle Forze di Polizia. I ‘Volontari per la Sicurezza’ in alcun modo possono e debbono sostituirsi a chi è deputato all’ordine pubblico, ma sono figure che hanno altre funzioni: quella di sorvegliare la città e di segnalare eventuali situazioni di pericolo, e quella di fungere da deterrente. Sabato 13 e Domenica 14 aprile, proprio per chi pensava che queste figure fossero organizzate in squadracce di picchiatori, le abbiamo simulate. Abbiamo dimostrato agli abitanti di Vasto e soprattutto a quelli più scettici, che i ‘Volontari per la Sicurezza’ altro non sono che semplici cittadini “armati” di una torcia, di un cellulare, e contraddistinti da una pettorina, che passeggiano per la città: dalle strade più grandi ai vicoli più nascosti. Figure cui commercianti e cittadini possono far riferimento per qualsiasi segnalazione: amici di quartiere. I ‘Volontari per la Sicurezza’ sono persone che vogliono mettersi a disposizione della Comunità, che sentono il bisogno di impegnare il proprio tempo per dare un contributo alla città nella quale vivono, che hanno a cuore la sicurezza dei concittadini. In una città come Vasto che ha un’estensione di settanta chilometri quadrati, di giorno e di notte le Forze dell’Ordine, carenti di mezzi ed organico, non riescono a stare ogni momento in tutti gli angoli della città; ed ecco che i ‘Volontari per la Sicurezza’ possono essere, unitamente ad altri strumenti quali la videosorveglianza ed il supporto degli Istituti di vigilanza privata, come stabilisce il protocollo ‘Mille occhi sulla città’, un rimedio per tenere sott’occhio tutta Vasto.
Si pensi che a Bologna esistono ufficialmente dal 1828, quando il Corpo delle Pattuglie Cittadine venne riconosciuto dal Cardinale Legato, in rappresentanza dell’Amministrazione Pontificia. Sul centro storico – ma forse non sa che il problema sicurezza non riguarda solo il cuore antico della città del Vasto- il lettore di ZonaLocale.it arriva tardi: la minoranza in Consiglio comunale aveva già presentato, il 16 novembre scorso, un ordine del giorno contenente misure volte a rivitalizzare il cosiddetto “salotto buono” della città. Il documento proponeva, tra le altre cose, di predisporre incentivi da attuare mediante sgravi sugli oneri di urbanizzazione o contributi in conto interesse da parte del Comune, ai proprietari che intendevano ristrutturare o recuperare il patrimonio edilizio esistente del centro storico, e la possibilità di una minima premialità di cubatura; la riduzione del 50% degli stalli di sosta a pagamento al fine di favorire la sosta e l’accessibilità nella parte antica di Vasto; un pacchetto di sgravi fiscali su Tarsu, Tosap, imposta sulla pubblicità, da concedere ai cittadini che intendevano aprire una nuova attività nel centro di Vasto ed a quanti vi operano con continuità, oltre che per interventi per l’abbattimento di barriere architettoniche nelle abitazioni e nei locali commerciali, e un pacchetto di incentivi alla nuova residenzialità nel centro storico. L’ordine del giorno è stato bocciato dal centrosinistra durante il Consiglio comunale del 18 dicembre 2012. Dunque, e concludo per non annoiare i lettori, quel che manca è la capacità, da parte di coloro che sono stati chiamati ad amministrare la città, di affrontare e risolvere i problemi che affliggono la Comunità vastese. E allora li ricusano, così non li affrontano.
Il problema sicurezza ha ragioni e radici complesse, e nessuno nega che la disoccupazione incrementa la piccola criminalità. E bisogna risolvere i problemi alla radice, senza però dimenticarsi che è importante anche la repressione dei fenomeni criminali, onde evitare che dilaghino più velocemente di quanto si possa impiegare a risolvere il problema della disoccupazione stessa. Ma la questione più complessa, ripeto, è che le difficoltà, in questa città, si continuano a negare, senza affrontarle e soprattutto respingendo qualunque proposta, con una sola banale e sciocca motivazione: “l’hai avanzata tu”.
Marco di Michele Marisi – Fratelli d’Italia