“Il premio di partecipazione è in larga parte inapplicabile. Due quote sono impossibili da realizzare. E i lavoratori della Pilkington rischiano di perdere anche la terza rimanendo a mano vuote”. Lancia l’allarme Domenico Ranieri, segretario provinciale della Confederazione Cobas. Nella fabbrica più grande del Vastese dirigenza e sindacati discutono del premio triennale di partecipazione da destinare ai 1800 dipendenti.
La trattativa è stata avviata la scorsa settimana quando, nella sede di Confindustria Vasto, in corso Mazzini, si sono ritrovati attorno a un tavolo i dirigenti della multinazionale giapponese specializzata nella produzione del vetro e i rappresentanti dei sindacati confederali, che hanno manifestato forti perplessità sul premio proposto dall’azienda: 1350 euro (invece dei 1800 del precedente triennio) da suddividere in tre anni e legati a tre criteri.
“Per i lavoratori sarà impossibile guadagnare le prime due quote”, afferma Ranieri. “Si tratta di parametri irraggiungibili. La primasomma da 525 euro verrà pagata all’80% in base alla produttività, cioè al rapporto tra costo del lavoro per metro quadro di vetro prodotto, e al 20% in base alle vendite. Ma sappiamo tutti che il mercato dell’auto è ancora in piena crisi: le macchine non si vendono e i livelli di produzione di parabrezza e finestrini, tra l’altro non ancora specificati dall’azienda, non verranno mai raggiunti. La seconda quota è ancor più irraggiungibile, perché è legata al risultato economico che l’intero gruppo Nippon sheet glass, di cui Pilkington fa parte, deve raggiungere. Come farà la Nsg ad avere un profitto nei prossimi tre anni, se ha debiti per miliardi di euro? Ma i lavoratori – sostiene Ranieri – rischiano di perdere anche la terza quota, la più irrisoria: una somma che arriverà al massimo a 300 euro ed è legata alla presenza sul posto di lavoro. Un criterio discriminatorio perché non consente agli operai di assentarsi nemmeno per donazione del sangue, servizio civile, permessi concessi dalla legge 104 e limita addirittura le assenze per malattia. Nel precedente accordo, erano ammessi solo 5 giorni di assenza. Stavolta non viene specificato quanti saranno. Se i parametri rimarranno questi, la Confederazione Cobas inviterà gli operai della Pilkington di San Salvo a non votare il referendum sul premio di partecipazione”.