Sta dimostrando di essere un giocatore di prospettiva, su cui si può fare affidamento, la Vastese aveva tentato di acquistarlo già questa estate, ma non se ne fece nulla. Giuseppe Pantalone, 18 anni compiuti a febbraio, è arrivato a dicembre dall’U.S. San Salvo, la squadra della sua città, e ha avuto sempre più spazio, soprattutto con mister Di Santo che lo utilizza sia come terzino destro che nel suo ruolo di centrocampista. Testa sulle spalle, educazione e personalità, nonostante la giovane età Panta, come lo chiamano in squadra, è diventato un elemento importante.
Giuseppe, che frequenta il quarto anno del Liceo Scientifico a San Salvo, oltre che in campo e nello studio, è impegnato da qualche mese anche in un’altra carriera parallela a quella sportiva, nel mondo della televisione locale, dove si diletta con buoni risultati sia come conduttore che come operatore. Qualcuno dei suoi compagni di squadra ci scherza su, come Avantaggiato: “Visto che non è capace di giocare a pallone almeno ha trovato un lavoro”.
Battute a parte raccontaci di come hai deciso di cimentarti nella televisione.
A scuola c’era la possibilità di seguire alcuni corsi, si chiamano Alternativa Scuola Lavoro, si poteva scegliere, ero incuriosito da questa opportunità di fare qualcosa nella televisione locale con il giornalista Orazio Di Stefano, così ho deciso di provare. Prima della registrazione riprendo le trasmissioni di Orazio insieme al mio amico Davide Berardi, andiamo in onda sul canale 119 del digitale terrestre su AgoràTv, dove c’è uno spazio che si chiama Oltre Tv, noi ci siamo il lunedì e il mercoledì dalle 19.10 alle 19.30 con la trasmissione I ragazzi del borgo.
Come ti trovi in questo nuovo settore?
Molto bene, all’inizio facevo solo il cameraman delle varie trasmissioni, poi è stato Orazio a propormi di condurre un programma dedicato ai giovani, così è nato I ragazzi del borgo, gli ospiti sono miei coetanei che parlano di vari argomenti. Fino ad ora ci sono state 4 puntate, una con Tamburrino e Izzi del San Salvo, poi quella con Cialdini e Di Santo della Vastese, la terza con i due argentini del San Salvo Torres e Veron e una quarta, che deve ancora andare in onda, con Napolitano e Triglione della Vastese.
Te la cavi decisamente bene, ti aiuta qualcuno a preparare le puntate?
Mi sono dovuto applicare un po’, ma intervistare ragazzi del mondo del calcio mi piace, le domande le preparo io, mi piace vivere il calcio a 360°, non solo in campo. Ho seguito quello che faceva Orazio, mi ha dato qualche consiglio e ho capito meglio cosa fare. Anche se non siamo una televisione nazionale e non ci seguono milioni di persone andare in onda all’inizio mi creava un po’ di ansia, perché non ero abituato, poi ho iniziato a sciogliermi, prima ero più impacciato. In futuro potrebbe diventare anche un lavoro, chi lo sa, mi piacerebbe.
Cosa ne pensano genitori, amici e compagni di squadra?
A casa sono tutti contenti di vedere il figlio in televisione, gli amici scherzano e chiedono di essere intervistati, mentre i compagni di squadra mi prendono in giro chiamandomi con i nomi di giornalisti famosi, però poi chiedono di essere invitati come ospiti.
Ormai sei un esperto, commenta questa stagione della Vastese.
Stiamo dimostrando tutto il nostro valore, la sconfitta di due domeniche fa dell’Acqua&Sapone ci ha dato una mano, ma con Di Santo siamo in serie positiva da 10 giornate, contro la Virtus Ortona abbiamo confermato tutto il nostro potenziale, stiamo andando bene e io sto trovando spazio, questo ovviamente non può che farmi piacere.
In precedenza avete fatto fatica, poi cosa è successo, da dove nasce questa reazione?
Sono arrivato a dicembre quando la situazione era diversa, ma questo è sempre stato un gruppo di grandi giocatori, prima o poi tutte queste enormi qualità dovevano venire fuori.
Merito anche di mister Di Santo?
Lo conosco da anni, ma non lo avevo mai avuto come allenatore, non sono di certo io a doverlo giudicare, ci mancherebbe, ma so che lui ha dato armonia a questo gruppo spettacolare, sorridiamo sempre, stiamo bene insieme, poi in allenamento e in partita c’è la massima serietà e il massimo impegno, ma lui ha fatto tanto, ha portato la tranquillità e la spensieratezza per lavorare bene senza pressione. Inoltre ha fatto gruppo, è un grande allenatore, non lo dico io, lo dicono i fatti, è stato capace di tirare fuori tutto il potenziale di questa squadra.
Il gruppo è la base di tutto?
Sì, questo è un grande gruppo, eccezionale, nel quale mi sono inserito senza problemi grazie ai meravigliosi ragazzi che ne fanno parte, mi hanno trattato subito come se giocassi con loro da sempre, come un fratello. Sono davvero tutte persone fantastiche, ho giocato in poche squadre, ma un collettivo così non l’avevo mai trovato.
Tra i tuoi compagni di reparto c’è un fenomeno come Mario Luongo, per te un grande esempio.
Luongo si può solo ammirare, dopo tutti i campionati che ha vinto si allena e gioca sempre al massimo ed è un grande leader, dentro e fuori dal campo e oltre a giocare lavora anche, lo ammiro tantissimo, ma non è l’unico. Avantaggiato è un altro fenomeno, uno che in campo ti aiuta sempre, ti dà consigli e trasmette molta tranquillità, non ti fa pesare gli errori. Anche Soria è un maestro, un calciatore esperto che non ha mai rimproverato noi più giovani, ci ha sempre dato una mano, come Di Vito che è un grandissimo professionista, un calciatore vero, di grande gentilezza, il suo modo di fare mi ha colpito molto. Senza dimenticare Triglione, da quando sono arrivato mi ha sempre sostenuto, uno dei primi ad accogliermi e incoraggiarmi quando non giocavo. Sono tutti fantastici, davvero, nessuno escluso.
Con due però sei particolarmente legato: Cialdini e Mattia Di Santo, che sono stati anche tuoi ospiti in tv.
Con Cialdini ci conosciamo dai tempi della Virtus Lanciano, adesso ci siamo ritrovati ed è nata una bella amicizia, prima di una partita tempo fa ci siamo fatti una foto insieme, ha portato fortuna e adesso ripetiamo questo rito scaramantico tutte le volte. Con Mattia siamo amici da una vita e anche se lui ha solo un anno più di me è già molto maturo come ragazzo e come giocatore, mi ha sempre sostenuto, anche con lui c’è stata l’esperienza a Lanciano, viaggiavamo insieme. Quando sono entrato nello spogliatoio della Vastese, dove ognuno ha il suo posto, mi ha chiesto di sedermi vicino a lui. La nostra è più di un’amicizia, lui per me è una spalla importante, è un legame stupendo.
Quali progetti hai per il futuro oltre alla televisione?
Non lo so ancora, forse continuerò a studiare, oppure lavorerò con la ditta di mio padre che si occupa di idraulica. Se si presenta qualche occasione per giocare a calcio, che è sempre stato il mio più grande sogno, non me la farei di certo scappare.
Questa sera, martedì 16 aprile, alle ore 19.10 e in replica in Martedì Sport, alle ore 21.00 sul canale 119 andrà in onda l’intervista che per Oltre Tv Pantalone ha fatto al dirigente della Vastese Calcio 1902, Antonio Prospero, al presidente Giorgio Di Domenico e all’allenatore Nicola Di Santo.
Per vedere le prime due puntate de I ragazzi del borgo, il programma condotto da Giuseppe Pantalone, cliccare sui link di seguito:
Puntata con Antonio Cialdini e Mattia Di Santo della Vastese
Puntata con Roman Torres e Rodrigo Martin Veron dell’U.S. San Salvo