Giovani procacciatori d’affari, senza scrupoli, approfittando della buona fede degli ignari clienti, a loro insaputa registrano nuovi contratti incamerando le dovute commissioni.
Il sistema è quello del porta a porta: ci si ritrova di fronte a due agenti in giacca e cravatta pronti a proporre offerte più vantaggiose. Il procacciamento di clienti è legittimo, ma i metodi usati sono decisamente illegali.
In base alla liberalizzazione del mercato, ora sono tanti gli operatori che offrono la fornitura di gas ed energia elettrica a contendersi la platea dei consumatori, la competizione si gioca quindi nello strappare clienti agli altri fornitori. Con la sola differenza che in questo caso venditori spregiudicati strappano una firma sulla porta di casa usando tutti i metodi possibili pur di farsi aprire e convincere a cambiare operatore.
C’è chi non apre, nonostante il campanello continui a suonare, c’è chi spalanca la porta e viene travolto da una lista interminabile di presunte promozioni volte al risparmio in bolletta.
La maggior parte dei venditori in questione si presenta facendo il nome di un’azienda familiare, l’Enel, attraverso la quale tentano di conquistare la fiducia della vittima: è quello che è accaduto a un cittadino vastese.
Due giovani, presentandosi come rappresentanti dell’Enel, si sono accomodati all’interno dell’abitazione dell’uomo e sono riusciti a stipulare un nuovo contratto, determinando il passaggio da Enel servizio maggior tutela a Enel energia.
Naturalmente sono due società distinte, ma spesso capita che il cliente non lo sa e si ritrova improvvisamente a pagare cifre esorbitanti all’arrivo della bolletta.
Nel nostro caso, l’uomo ha esercitato un diritto di recesso, ovvero di ripensamento e ha deciso di sciogliere il vincolo contrattuale dandone comunicazione, come vuole la prassi, mediante raccomandata e tornando ed essere cliente del vecchio fornitore. Ciò nonostante, per diverso tempo si è visto recapitare fatture di erogazione di energia elettrica dal gestore Enel energia. A questo punto si è rivolto alla polizia.
Personale del Commissariato, nel corso delle indagini esperite, ha appurato che i procacciatori si erano serviti dei dati raccolti nella stipula del primo contratto per aprirne un altro a nome della vittima. Per questo motivo le bollette salatissime continuavano ad arrivare nonostante il precedente recesso.
Dall’acquisizione della documentazione si è accertato che la firma apposta sul contratto era palesemente apocrifa.
La polizia effettuerà ulteriori indagini volte a identificare gli autori della truffa. Per non rimanere vittime di truffe, bisogna adottare alcuni accorgimenti come quelli di seguito elencati:
1) Chiamare direttamente l’Enel o il vostro operatore per informazioni.
2) Non fate mai entrare estranei in casa.
3) Non date nessuna bolletta e non firmate.
4) Non divulgate mai i vostri dati, né fornite copie di documenti d’identità a sconosciuti.
5) Se siete perplessi, chiamate un vicino o un familiare.
6) Se diventano insistenti, chiamate subito la polizia.
7) Ricordatevi che, trattandosi di contratti porta a porta, anche nel caso in cui si sottoscrivesse un contratto, si può sempre esercitare il diritto di recesso.
Cesare Ciammaichella – dirigente del Commissariato di polizia di Vasto