L’associazione nazionale Le donne del vino ha festeggiato al Vinitaly di Verona i suoi primi 25 anni. Nel padiglione della regione Abruzzo è presente lo stand della delegazione abruzzese, che oggi conta 25 socie ed è guidata da Valentina Di Camillo.
Essere al Vinitaly come prima uscita da neo-delegata dell’Abruzzo è un passaggio importante. Avete organizzato anche diversi appuntamenti per presentare l’associazione a livello regionale. Come sta vivendo questo ruolo?
E’ un incarico importante perché ho avuto la fiducia delle socie. Raccolgo questo passaggio di testimone con entusiasmo, con gioia, e la consapevolezza che dietro tantissime socie che sono ancora più entusiaste di me. Siamo qui al Vinitaly, come prima uscita, è un’occasione importante, una vetrina internazionale, per dire al mondo che l’associazione compie 25 anni. E’ un traguardo importante, un compleanno che cercheremo di festeggiare bene per essere degne del nome che portiamo. L’associazione nazionale conta oggi di più di 730 socie, una presenza importante a testimoniare quanto oggi la donna sia importante nel mondo del vino. In Abruzzo siamo 25 ma il nostro obiettivo è quello di raggiungere numeri importanti, perché i numeri importanti di donne impegnate nel vino in Abruzzo ci sono. Vogliamo trasmettere alle altre donne questa voglia di fare, la gioia, l’entusiasmo e cercare di coinvolgerle nella nostra associazione.
Perché è importante che le donne che producono vino stiano insieme in un’associazione?
Perché le donne insieme fanno tanto rumore. Quindi è importante stare tutte insieme per comunicare che il mondo del vino non è solo uomo ma è anche donna. Con la nostra associazione non vogliamo mettere una distanza o discriminare la figura maschile. L’uomo rimane importante, così come la donna rimane importante vicino all’uomo. Per anni viticoltrici, agronome, sommelier, sono state un po’ nell’ombra. Quello che vogliamo fare è alzare questo sipario che ci separa dal consumatore finale.
Quanto è reale il rischio che la donna che si occupa di vino venga vista solo come una figura che ci mette l’immagine mentre poi le reali competenze sono degli uomini?
Questo rischio c’è perché molte donne del vino sono impegnate nel settore commerciale, quindi l’ultimo passaggio che compete alla filiera. Ma dura pochi secondi se poi si lascia parlare una donna del vino. Una donna del vino è ricca di cultura, esperienze, di tante storie umane, che poi sa raccontare in maniera forse un po’ meno pragmatica, un po’ meno tecnica, ma in maniera più emozionale e passionale.
Le donne del vino possono essere anche uno strumento per avvicinare altre donne, che magari hanno anche un’azienda in famiglia ma non l’hanno considerata, a questo mondo?
Questo è successo anche a me in prima persona. Inizialmente il mio percorso si era distaccato perché avevo scelto di studiare chimica farmaceutica. Al termine degli studi ho avuto un colloquio positivo in cui mi hanno chiesto un trasferimento fuori regione. In quel momento ho realizzato che io non potevo lasciare la mia azienda. Per anni era stata una presenza quasi scontata, come a voler pretendere di avercela sempre nonostante le mia azioni non fossero rivolte a lei. A quel punto sono ripartita con i miei studi di enologia e viticoltura ed è stato un po’ come svegliarsi e dire “io non posso lasciare il mio mondo”. Spero che l’associazione porti anche a questo per altre donne. Ho avuto un’esperienza importante universitaria di enologia, la mia classe, e lo dico con gioia, non era composta solo di uomini, ma anche di tantissime ragazze che non avevano alle spalle un’azienda, non avevano quell’impegno quasi psicologico, quel senso del dovere verso la famiglia, ma erano ragazze semplicemente appassionate del mondo del vino e che avevano scelto quella come loro meta da raggiungere.
Come sarà celebrato in Abruzzo l’importante anniversario dell’associazione?
Tra le iniziative abbiamo quella sicuramente di portare in casa nostra i festeggiamenti di questi 25 anni, in maniera molto festosa, allegra. E poi in previsione c’è un convegno sui vini biodinamici, ci sono tante tematiche nuove, che vogliamo approfondire per noi stesse, per la nostra cultura ma anche per quella del consumatore.
Foto – Le Donne del Vino – Abruzzo
Le Donne del Vino – Abruzzo.