Tanti visitatori allo stand della regione Abruzzo, ospitato nel padiglione numero 11 della Fiera di Verona. L’assessore regionale alle politiche agricole Mauro Febbo ha mostrato molta soddisfazione per la presenza abruzzese alla più importante manifestazione del vino. Nella mattinata di ieri, l’inaugurazione di una mostra fotografica nello spazio dell’enoteca regionale, ha rappresentato una novità assoluta nel panorama del Vinitaly.
Una presenza di carattere culturale in una manifestazione come il Vinitaly. Perché avete fatto questa scelta?
Abbiamo sempre detto che una bottiglia di vino contiene tante cose, l’identità del territorio soprattutto.In questo caso abbiamo portato una mostra fotografica identitaria, di un fotografo importante che ha fatto scatti importanti in una località bella come quella di Scanno che, seppur non rappresenta un punto di riferimento per il vino, è identificativa per la nostra regione. Siamo venuti qui al Vinitaly alla grande perché c’è entusiasmo attorno a questa attività di promozione, c’è una crescita che ci permette di dimostrare che abbiamo le capacità per continuare questa crescita. Oggi il più grande quotidiano nazionale, nel suo inserto, classifica il nostro Montepulciano al terzo posto, il Trebbiano al decimo. Significa che oramai siamo in un trend crescente e possibilmente crescere.
La crescita del settore vinicolo a cui si assiste in questi anni, può rappresentare un fattore positivo per tutta la regione. In questo che ruolo svolge l’istituzione?
Abbiamo lanciato un messaggio nuovo, che è piaciuto alla classe imprenditoriale rurale, ma non solo, facendo un passo indietro rispetto a come faceva la politica un tempo. Abbiamo messo a disposizione dell’imprenditoria, in questo caso quella agricola, quella rurale, fondi europei consistenti ma abbiamo detto che anche loro, a differenza di prima, devono metterci una quota. E quando gli imprenditori rischiano in prima persona, quando decidono di metterci la loro faccia, credo che i risultati si vedono. Sono entusiasta della prima giornata di Vinitaly, perché mai avevamo portato tante aziende di vino e olio. C’è una continua richiesta di finanziamenti, di informazioni sugli incentivi. Significa che qui c’è gente che, nonostante questo momento di crisi, crede ancora nel lavoro, crede ancora nell’investimento, soprattutto i giovani e le donne. Credo sia un messaggio importante.
E’ inevitabile, quindi, guardare a questo settore come elemento da porre in sinergia con gli altri, primo fra tutti il turismo. Da qui possono nascere nuove strade di sviluppo per l’Abruzzo?
Sono assolutamente complementari. Quando si parla di prodotti tipici si parla di un territorio, della storia, della cultura, la tradizione, dell’ambiente. Il nostro Abruzzo ha caratteristiche che non hanno altre regioni. Basti pensare che, andando sul Gran Sasso, si può sciare guardando due mari, a Passolanciano sembra di stare sul mare. Abbiamo alcune peculiarità che altri non hanno e l’agricoltura ci deve dare la possibilità di fare di più. E’ un messaggio rivolto sicuramente al turismo ma credo che lavorare bene in agricoltura ci aiuta a far conoscere bene anche il nostro manifatturiero.