Dal primo marzo scorso il carcere di Vasto è stato trasformato in casa di lavoro in cui far scontare la pena aggiuntiva ai detenuti pericolosi. Nelle scorse settimane la stragrande maggioranza dei carcerati di Torre Sinello è stata trasferita a Chieti, Pescara, Teramo, Isernia e Larino. Attualmente rimangono poche decine di reclusi.
Nel prossimo futuro inizieranno ad arrivare a Vasto i detenuti del carcere di massima sicurezza di Sulmona.
Ma verrà comunque istituita a Torre Sinello una sezione per i delinquenti comuni arrestati in zona e da processare a Vasto.
La notizia del 20 febbraio – Duecento detenuti pericolosi. Persone che hanno commesso numerosi reati. Arriveranno nel penitenziario di Vasto, che si sta per trasformare: non più carcere, ma casa di lavoro per il recupero di internati di elevata pericolosità sociale.
“E’ vero”, conferma il direttore della struttura di pena di Torre Sinello, Massimo Di Rienzo. “Ci stiamo lavorando – spiega a ZonaLocale.it – su disposizione dell’amministrazione penitenziaria. Sarà un cambiamento graduale”. Non più carcere nel senso tradizionale de termine, ossia istituto di detenzione in cui vengono reclusi tutti gli arrestati, ma “una casa di lavoro per una diversa tipologia di detenuti: persone di cui è stata riconosciuta la pericolosità sociale a causa di reati reiterati. Si tratta di internati – chiarisce Di Rienzo – che hanno subito più condanne e, dopo averle scontate in un altro penitenziario, verranno condotte a Vasto per intraprendere un percorso di riabilitazione”. Quando un imputato viene considerato pericoloso perché ha un’abituale propensione a delinquere, la magistratura, oltre a condannarlo alla carcerazione, può decidere un ulteriore periodo di detenzione finalizzato al reinserimento sociale del detenuto, che svolgerà attività “a carattere lavorativo”, spiega Di Rienzo.