Tentare il dialogo col Psi sul programma e non sulle poltrone. E, se dovesse andar male, si cercherebbe una maggioranza diversa, provando a coinvolgere i centristi.
Un altro vertice, ma la soluzione della crisi è ancora lontana. La trattativa tra il centrosinistra e i dissidenti che tengono in bilico l’amministrazione Lapenna non è ancora iniziata. Giovedì il segretario del Partito democratico, Antonio Del Casale, ha riunito il direttivo nella sede di piazza del Popolo. Circa tre ore di confronto, dalle 18,30 alle 21,30.
Nessun passo decisivo verso l’uscita dall’ennesimo tunnel in cui negli ultimi due anni si è infilata l’alleanza di governo della città.
Non c’è ancora una linea politica ufficiale, ma tra i democratici inizia a delinearsi una tendenza: se i socialisti chiedono un rilancio dell’azione amministrativa, l’avranno. Ma sulla base del programma elettorale del 2011 e di alcuni punti cardine su cui basare il triennio che manca alla fine del mandato di Lapenna: ambiente, turismo, sviluppo, Piano regolatore, attività produttive e manutenzione della città.
Poi si affronterà il nodo degli assessorati. Il Psi chiede di ridurre il numero degli assessori. Dovrebbe essere accontentato. Ma qui sorgerà un problema fondamentale: il Pd non è disposto a fare passi indietro. Vuole mantenere tutti e tre i suoi rappresentanti in Giunta: Vincenzo Sputore, Lina Marchesani e Nicola Tiberio. A quel punto, sarebbero a rischio il vice sindaco rimasto senza partito Antonio Spadaccini (che, del resto, ha messo il suo mandato a disposizione del sindaco) e Mario Olivieri, visto che Giustizia sociale ha un solo consigliere comunale, Luigi Marcello, che ricopre già la carica di vice presidente del Consiglio comunale.
Se questo quadro dovesse essere confermato, la Giunta passerebbe da 7 a 5 assessori: 3 del Pd e uno a testa per Sel e Rifondazione comunista, l’ala sinistra che il primo cittadino ha sempre voluto mantenere nella sua squadra.
E i socialisti? Hanno detto di essere disposti a fare un passo indietro: non vogliono più l’assessorato chge avevano chiesto a settembre. E molto probabilmente non l’avranno. Se dovessero, però, sfilarsi dalla maggioranza, a quel punto il centrosinistra tenterebbe di imbarcare i tre centristi: Davide D’Alessandro, Nicola Del Prete e Massimiliano Montemurro.
Ma neanche questa è una strada agevole. “Siamo disposti ad allargare la maggioranza, non a sostituirci ai socialisti”, ha detto D’Alessandro in un’intervista a ZonaLocale.it.
La barca del centrosinistra è ancora in alto mare.