Una serie di domande per accertare la provenienza e la pericolosità per la salute delle esalazioni irritanti che da mesi stanno creando problemi ai lavoratori del depuratore di Punta Penna. Le rivolgono il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, e l’assessore comunale all’Ambiente, Anna Suriani, in una lettera indirizzata alla Regione Abruzzo, all’Arta (agenzia regionale di tutela dell’ambiente) e alla Provincia di Chieti.
L’amministrazione comunale di Vasto chiede chiede anche di conoscere quale impatto ambientale possa avere il progetto Recogen, l’impianto di rigenerazione dell’acido cloridrico che la società Puccioni spa intende realizzare nel suo sito produttivo, dove da decenni esiste una fabbrica produttrice di concimi chimici.
La lettera – Questo il testo della missiva inviata da Lapenna e Suriani:
Oggetto: Rapporto Finale A.I.A. (autorizzazione integrata ambientale) anno 2012. Art. 29 decies comma 6 del D.Lgs.
152/06 DGR 27.11.08 n.1154 Ditta Puccioni S.p.A – Vasto (CH)
AIA n.08 del 09.06.2006 e ss.mm.ii.
Il rapporto in oggetto sintetizza l’esito di una serie di controlli esperiti nel corso del
2012 dai tecnici ARTA sia sul sistema di gestione delle acque reflue e delle acque
meteoriche, sia sulla situazione dei punti di emissione in atmosfera relativi alla ditta in
oggetto.
Dalla lettura del rapporto si evincono notevoli criticità quali, ad esempio, la
parziale e difforme realizzazione, rispetto al progetto presentato, della rete idrica di
raccolta delle acque meteoriche che, secondo quanto prescritto dall’Autorizzazione
Integrata Ambientale, doveva essere realizzata entro ottobre 2007.
In merito alle verifiche effettuate sui punti di emissione l’Arta rileva che “in base a
quanto si è potuto osservare nel corso del sopralluogo i tronchetti (idonei punti di
prelievo) su ciascuna linea di adduzione fumi, a monte del camino E5 ed a valle di
ciascun sistema di abbattimento delle diverse emissioni originate dall’impianto di
produzione ….. non sono mai stati realizzati.”
Tali interventi erano stati ritenuti necessari dalla stessa ARTA con 3 distinte
note dal 2010 al 2011 .
L’ARTA conclude quindi evidenziando che “la situazione impiantistica
riscontrata nel corso dei sopralluoghi non è in linea con le disposizioni della
normativa vigente e tale da non consentire il corretto campionamento dei punti
di emissione in oggetto per la verifica del rispetto dei valori limite”.
Inoltre nel corso di alcuni monitoraggi effettuati dall’ARTA si constata il
superamento dei valori limite di alcuni parametri quali ione ammonio,solfati, nitriti, 1,1
dicloroetilene ecc.
Alla luce di queste osservazioni si chiede:
1) Il superamento dei limiti di riferimento di talune sostanze rilevate nelle acque è
pregiudizievole per la salute pubblica?
2) La dispersione di queste sostanze costituisce un pericolo per l’ecosistema?
3) La ditta ha nel frattempo esperito a quanto previsto dalla normativa per
intraprendere le conseguenti azioni di risanamento e, in caso positivo, le
competenti autorità hanno provveduto a verificare la congruità degli interventi?
4) Il sito allo stato attuale presenta criticità necessitando di particolare attenzione o
la situazione è sotto controllo?
Si domanda altresì:
1) Alla luce di quanto emerso dall’analisi della documentazione, gli Enti in indirizzo
ritengono compatibile la recente autorizzazione del nuovo impianto denominato
Recogen all’interno del suddetto stabilimento, adibito al trattamento di rifiuti
speciali?
2) Le anomalie riscontrate nella gestione attuale dell’impianto possono incidere su
quest’ulteriore impianto?
3) Il perdurare di esalazioni moleste più volte rappresentate da lavoratori della zona
industriale di Punta Penna che ha allarmato questa Amministrazione tanto da
convocare ben 4 conferenze tra enti, come viene valutato alla luce della
acclarata impossibilità a monitorare in modo soddisfacente l’impianto in
questione , come sostenuto dall’ARTA?
In ordine al recente provvedimento di autorizzazione dell’impianto Recogen
il Comune di Vasto si riserva l’opposizione per vie legali.
Riteniamo, per concludere, come più volte palesato da questa
amministrazione, che debba essere riservata alla Zona Industriale di Punta
Penna una particolare attenzione alla luce dei fatti accaduti relativi ai disturbi
irritativi a carico dei lavoratori , ancora oggi non definiti nelle loro cause, e delle
tante criticità oggi evidenziate.
Urgono ormai risposte certe ed un’azione di studio e monitoraggio dell’area
senza ulteriori indugi e ritardi, costituendo un’unità di intervento che definendo
compiti e responsabilità, possa garantire le condizioni necessarie ad evitare
rischi per l’utenza dell’area e per l’ecosistema generale.