Rimandare al prossimo anno l’entrata in vigore della nuova tassa sui rifiuti. Lo chiedono gli imprenditori turistici all’amministrazione comunale di Vasto. Tares e tassa di soggiorno sono stati gli argomenti caldi di cui si è iniziato a discutere nei giorni scorsi nel tavolo di confronto tra il Comune e i titolari delle attività turistico-ricettive. E se nell’ultimo Consiglio comunale il sindaco, Luciano Lapenna, ha lanciato l’allarme, sostenendo che il nuovo balzello, altrimenti il municipio si ritroverà senza soldi per pagare gli stipendi dei dipendenti, gli operatori del settore storcono il naso.
“Chiediamo di posticiparla al prossimo anno”, dice Michele Di Chiacchio, presidente del consorzio Vasto golfo d’oro, che raggruppa 16 albergatori della riviera. “Siamo contrari a queste due tasse. Mai come ora sarebbe un duro colpo al turismo vastese, visto che i nostri competitor di prossimità, le località balneari vicine, non hanno introdotto queste forme di imposizione fiscale. Rischiamo di perdere turisti, che sceglieranno altre mete meno costose. Se poi l’amministrazione dovesse decidere di introdurre Tares e tassa di soggiorno, a quel punto sarebbe necessario un regolamento preciso con esenzioni per determinate fasce di persone. Attendiamo a breve la seconda convocazione”.