Si decide tutto in pochi giorni, forse un paio. Quante volte questa frase è stata scritta negli ultimi due anni e mezzo? Tante. Ma mai come oggi l’amministrazione Lapenna è stata in bilico. L’ombra delle elezioni anticipate si allunga sul Comune di Vasto. Il sindaco sa che, se vuole proseguire il suo secondo mandato, iniziato un anno e dieci mesi fa, non può far rimanere tutto così com’è.
Due sole soluzioni – Le strade sono due. La prima si chiama azzeramento della Giunta, con la revoca degli incarichi a tutti gli assessori. La seconda è il rimpasto di Giunta: qualcuno esce, qualcun altro entra nella squadra di governo della città.
Lapenna è consapevole del fatto che ogni mossa può fargli perdere pezzi della maggioranza uscita dalle urne nella primavera del 2011, ma che lui stesso ha definito “ex maggioranza”, ammettendo che “così non si può andare avanti” e aprendo a un possibile cambio di maggioranza: “Dobbiamo discutere guardando al Consiglio comunale. Ovvero non si apre nessuna casella al centro, se ci si ricompatta e si va avanti. Ma così non si può andare avanti”, dichiarava il 26 marzo scorso in un’intervista a ZonaLocale.it.
Azzeramento? – Azzerare tutto e ripartire con Giunta più snella: meno assessori rispetto ai 7 attuali. In questo modo, Lapenna potrebbe riconquistare l’appoggio dei tre consiglieri comunali socialisti (Gabriele Barisano, Luigi Rampa e Corrado Sabatini) ed evitare cambi di maggioranza. Con qualche volto nuovo e con la riduzione delle poltrone proverebbe a rilanciare la sua amministrazione e a risalire nell’indice di gradimento. Non servono i sondaggi per capire gli umori dei vastesi: il consenso nei confronti dell’amministrazione comunale di centrosinistra ha toccato dalla scorsa estate in poi i livelli più bassi dal 2006, l’anno della storica vittoria di una coalizione bianco-rossa. Ma se riduce il numero degli assessori da 7 a 5, Lapenna dovrà scontentare di sicuro qualcuno. “Questo è un problema politico che non riguarda solo il sindaco, ma anche i partiti. A loro, ma soprattutto al Partito democratico, ho chiesto da tempo di dare risposta alle richieste del Psi”, si è sfogato il primo cittadino.
Ma sembrano più deboli due posizioni: quella del vice sindaco, Antonio Spadaccini, che ha lasciato l’Idv ed è rimasto senza partito (pur potendo contare sul sostegno di un consigliere comunale, Elio Baccalà, anche lui ex Idv e ora indipendente); e quella di Giustizia sociale, che ha un assessore (Mario Olivieri) e un solo consigliere, Luigi Marcello, che ricopre anche la carica di vice presidente del Consiglio comunale. Contro di loro hanno puntato il dito proprio i socialisti, sottolineando che “Giustizia sociale alle elezioni politiche ha appoggiato Berlusconi. Sostiene il centrodestra e pretende di stare nella Giunta di centrosinistra?”, è il concetto espresso a più riprese dal Psi.
Un astio reciproco, visto che Gs, nelle consultazioni in corso (su cui è calata una cortina di silenzio) avrebbe posto il veto su un’eventuale assessorato affidato a Masciulli, eletto nel 2011 proprio con la lista civica e poi tornato tra i socialisti.
Ore decisive – Domani è mercoledì, il giorno della riunione settimanale della Giunta municipale. In queste ore negli ambienti politici circola una voce: il sindaco potrebbe decidere prima della seduta, azzerando tutto e rimettendo palla al centro in una partita complicata.