Grinta, passione e talento. Questi i tratti salienti di Fabien Marciano, 19enne nuotatore vastese, tesserato anche lui, come Nicolangelo Di Fabio per il Team Lombardia, e ogni giorno in vasca allo Stadio del Nuoto di Vasto, sotto la guida del tecnico Domenico D’Adamo.
I campionati giovanili come sono andati per te?
Molto bene. Già l’anno scorso avevo ottenuto un buon terzo posto. Quest’anno è andata anche meglio. Senza scuola mi sto dedicando completamente al nuoto.
Come sei finito in una piscina?
Mia made ha pensato che, vivendo in un posto di mare, non potessi non saper nuotare e così a 3 anni e mezzo mi ha portato in piscina. All’inizio non volevo entrare in acqua. Poi mi hanno “buttato” ed è scattato qualcosa in me.
Poi è arrivato il passaggio all’agonismo.
Dopo 4 anni di nuoto avevo imparato tutti gli stili. Mi piaceva la competizione, infatti ho subito apprezzato le prime gare. Da lì sono andato avanti.
La vita di un nuotatore richiede molto impegno. Come riesci a portarlo avanti?
E’ difficile rinunciare alle cose. Bisogna godersi quei pochi momenti che passi insieme alla famiglia, agli amici, quel poco tempo che li vedi e basta. Poi bisogna pensare al proprio obiettivo che è la cosa più importante.
Qual è la motivazione che ti fa andare avanti?
Alla base di tutto c’è una profonda passione. E’ stata quella che non mi ha fatto mollare. E poi la competizione mi attira proprio.
Dici “non mi ha fatto mollare”. Ci avevi pensato?
Quando dovevo andare all’università, non sapevo se era la cosa giusta da fare. Lì c’era un bivio. O scuola o nuoto. Ho pensato che il momento del nuoto era ora e quindi ho detto “sfruttiamo questa occasione”. All’inizio mi ero anche iscritto all’università ma poi ho dovuto lasciare.
I tuoi obiettivi nel nuoto?
Volevo fare bene a questi campionati e ci sono riuscito. Adesso vediamo gli assoluti, anche se non ho qualificazioni in ballo. Voglio fare il meglio possibile. Poi si riprenderanno gli allenamenti.
C’è un momento speciale che ricordi con piacere?
I campionati giovanili dello scorso anno. Mi ero qualificato per un pelo. Poi in 3 mesi sono migliorato di 6 secondi e sono arrivato terzo. E’ stato davvero grandioso, mi sentivo proprio bene. Scivolavo sull’acqua e quello mi ha fatto fare una gara forte.
Il tuo rapporto con l’allenatore D’Adamo?
E’ grazie a lui se sono rimasto qui. Se non ci fosse stato lui non sarei rimasto. C’è un buon rapporto e sta migliorando anche il dialogo.
Cosa ti spinge a fare tanti sacrifici per il nuoto?
Da quando ho deciso di fare solo nuoto nella mia testa ho deciso che qualsiasi sacrificio avessi dovuto fare l’avrei fatto. Quindi sono sempre convinto.
Cosa hai in mente per il tuo futuro?
Ho pensato solo a quest’anno. Dall’anno prossimo vorrei riuscire a conciliare studio e nuoto, ma non ancora ci penso.
Grazie allo sport hai modo di girare molto. Com’è il mondo del nuoto?
E’ un bell’ambiente. Anche nella nostra squadra, il Team Lombardia, non ci conosciamo bene, visto che veniamo da diverse parti. Le competizioni, i meeting, sono occasioni per stare tutti insieme, ci conosciamo, scherziamo. Anche con i nostri avversari prima di entrare in vasca. Si crea un rapporto molto amichevole che rende tutto molto più bello.