Il nuoto vastese torna ad essere sulla cresta dell’onda. Anni fa i talenti si chiamavano Ermanno Felice e Christian Miscione, oggi sono Nicolangelo Di Fabio e Fabien Marciano, grandi protagonisti a Riccione nei Campionati Italiani giovanili. Cosa hanno in comune questi ragazzi di differenti generazioni? L’allenatore. Domenico D’Adamo, professore di educazione fisica, è uno dei più bravi tecnici italiani nel nuoto. Lo dicono i risultati ottenuti dagli atleti da lui allenati. Di recente è stato anche nello staff di un collegiale nazionale. E pensare che è diventato allenatore di nuoto quasi per caso.
Da giovane è stato podista che ha ottenuto buoni risultati. Poi come è finito a bordo vasca?
Dopo gli studi ho insegnato 5 anni a Roma. Ma avendo la famiglia qui a Vasto ho deciso di rientrare. La piscina comunale era stata appena aperta e così ho iniziato a collaborare. All’epoca l’allenatore era Antonio Menna. Mi sono subito appassionato e così sono andato avanti. Ho avuto la fortuna di avere due talenti come Christian Miscione e soprattutto Ermanno Felice, che mi hanno fatto crescere notevolmente come allenatore, dandomi grandi risultati. In particolare seguendo Ermanno Felice, che ha partecipato a due campionati europei, alle universiadi, è stato tantissime volte in nazionale, ho avuto la possibilità di entrare in un circuito dove c’era tanto da imparare.
Di ragazzi che si sono distinti grazie alla sua presenza come allenatore ce ne sono stati tanti. Perchè non si parla quasi mai di lei? Essere in una realtà come Vasto è penalizzante?
Qui siamo periferici. Non abbiamo l’università quindi i ragazzi dopo aver finito le superiori vanno via. Quello sarebbe il momento, soprattutto con i maschi, di iniziare a raccogliere i frutti del lavoro, ma loro sono costretti ad allontanarsi. Manca quindi la fase di maturità dei ragazzi. Quanto diventano atleti forti vanno via. Un allenatore di periferia, in un centro piccolo, non ha quindi la possibilità di valorizzarsi al 100% come tecnico.
Questo cambio di realtà e di allenatore può diventare penalizzante anche per l’atleta?
Faccio l’esempio di Ermanno Felice, che quando è andato via non si è trovato bene, mi rimpiangeva perchè credeva molto in me. A volte però può essere anche positivo cambiare l’allenatore. Diciamo che dipende da tanti fattori.
Lei è un tecnico molto esigente. Nel tempo si è conquistato la fama di “duro”. E’ davvero così?
Io credo che non è solo il nuoto, ma lo sport di alto livello in genere, così come un altro tipo di lavoro, a richiedere precisione e durezza. Io devo pretendere da me stesso prima di pretendere dagli altri. Ad esempio sono molto preciso e puntuale negli allenamenti. Senza “durezza” i risultati non arrivano.
Come si “scovano” e si fanno crescere i campioni del nuoto?
Si vede da tante cose. Il talento fisico è difficilissimo da trovare ma a volte c’è. Poi però servono tante altre qualità. Devi “sopportare” l’allenatore duro. Devi rinunciare a tante cose per fare il doppio allenamento. Devi anche studiare per la scuola. Rimane quindi poco tempo per fare tante cose che fanno i tuoi coetanei. Questo è il difficile, però sono convinto che con la passione si fa tutto questo.
Questi due giovani atleti, Nicolangelo Di Fabio e Fabien Marciano, dove possono arrivare?
Vedremo con il lavoro. Per ora c’è Nicolangelo che ha nel mirino i campionati europei.
I ragazzi si allenano qui ma fanno parte del Team Lombardia. Come è organizzata la gestione?
La gestione dei miei ragazzi è mia. Solo per la staffetta ci consultiamo con gli altri tecnici. Ma, visto che Nicolangelo è il più forte del gruppo giovanile, la scelta della frazione da nuotare è mia.
In tutti questi anni c’è una soddisfazione che ricorda in modo particolare?
Spero che la migliore debba ancora arrivare. In questo momento è chiaro che torno agli anni precedenti quando Ermanno Felice è arrivato quinto a un campionato europeo junior. Ma davvero, spero che il meglio debba ancora arrivare.
Ci sono stati in questi anni nuotatori che avrebbero potuto fare grandi cose e invece si sono persi?
Ne ho avuto più di uno che, pur avendo un talento fisico, non era disposto ad allenarsi tutti i giorni, con puntualità, impegno, applicazione. La base fondamentale è quella. Allenarsi duramente tutti i giorni, stare attenti nella tecnica. Bisogna applicarsi metodicamente. Se c’è talento fisico e mentale allora si va avanti.
Cosa ha provato nell’essere chiamato a far parte dello staff di un collegiale?
Per me è stato il coronamento di un sogno. E’ il riconoscimento che mi ha dato una soddisfazione immensa. Si vive anche di queste cose, no?
I prossimi appuntamenti?
Campionati nazionali assoluti, dal 9 al 13 aprile a Riccione. Nicolangelo ha alla sua portata la qualificazione ai campionati Europei junior nei 400 stile libero.